Frutti eccellenti in Abruzzo

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Cinquanta ettari di frutteto e venti di verdure che, principalmente, trovano sbocco sui mercati del Nord Italia e del Nord Europa, oltre che sul mercato locale. L’azienda agricola Podere Francesco, di Mosciano Sant’Angelo, in Abruzzo, da ben tre generazioni produce frutti dal sapore unico e naturale. Papà Bruno e i tre figli, Ivan, Manuel e Simone, insieme ai 50 collaboratori, portano avanti con passione ed impegno il frutteto, certificato produzione integrata S.Q.N.P.I., per ricercare e raccogliere il miglior gusto che si possa ottenere in pesche, albicocche, nettarine, pesche piatte, susine, mele e pere. “I nostri frutti hanno un sapore distintivo per diversi motivi, in primis abbiamo scelto un terreno scosceso per la coltivazione del frutteto, ciò evita il ristagno idrico alla base del tronco, producendo frutti più saporiti” spiega Simone D’Elpidio, responsabile della produzione, “non manca un’attenta ricerca delle varietà da coltivare, nel frutteto infatti ce ne sono 80, comprese quelle sperimentali, ed ognuna di esse regala profumi, sapori e consistenza diverse. Esempi sono rappresentati dalle 20 varietà di pesche nettarine e dalle 14 varietà di susine, ognuna diversa dalle altre. Infine, l’utilizzo di diverse pratiche agricole, come un’attenta potatura, un forte diradamento e la raccolta di frutti esclusivamente maturi, è ciò che garantisce un sapore distintivo”. In tutto il frutteto è presente il sistema di irrigazione a goccia, collegato ad un bacino idrico ai piedi della collina, limitando al minimo gli sprechi di acqua. “Tra i prossimi progetti abbiamo la realizzazione dell’impianto antigrandine, purtroppo il clima sta cambiando e le grandinate sono sempre più frequenti e poi la realizzazione di un nuovo stabile per la lavorazione delle frutta, coperto da un impianto fotovoltaico per alimentare gli stabili e le celle frigo” aggiunge Simone; “le principali difficoltà sono rappresentate dal cambiamento climatico che stiamo subendo e che causa eventi naturali spesso catastrofici per l’agricoltura e la concorrenza sleale attuata da aziende, soprattutto estere, che producono con disciplinari di produzione meno salubri e con un costo del personale nettamente più basso”. Come affrontare tali criticità? “Per migliorare l’agricoltura italiana credo che le istituzioni debbano concentrarsi su questi due fattori, supportare le aziende negli investimenti, in particolare quelle facenti parte dell’ingrosso ortofrutticolo, ad acquistare prodotti italiani, tracciati e coltivati da aziende sostenibili” conclude Simone. “Siamo comunque ottimisti perché crediamo che i consumatori inizino ad avere un’attenzione sempre maggiore sulla qualità dei prodotti agricoli e sulla loro provenienza. Notiamo un’attenzione maggiore nella lettura delle etichette ed un avvicinamento alla natura e all’agricoltura. Tutto questo ci sprona tantissimo nel lavorare al massimo della qualità”.

di Antonio Longo