Fattoria La Maliosa e il metodo “Corino”

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Nel cuore della Toscana, nella Maremma collinare, in provincia di Grosseto, nel comune di Manciano, si estende su circa 160 ettari la Fattoria La Maliosa, azienda agricola fondata da  Antonella Manuli. Vigneti, uliveti, terreni seminativi e boschi “regalano” eccelsi prodotti artigianali quali vini naturali, olio di oliva extravergine e miele. “Il principio ispiratore è quello di rispettare una zona che, ancora oggi, gode di condizioni ambientali particolarmente rare, preservandone l’originalità” esordisce la titolare; “questo percorso ha portato la nostra azienda ad ottenere la certificazione biologica nel 2010 e nel 2015 la certificazione Vegan per i vini e gli oli”. Obiettivo principale di Antonella è quello di conservare la capacità d’uso dei terreni, attraverso la limitazione dei compattamenti e dell’erosione, valorizzare la sostanza organica e la vita biologica. “I metodi colturali prescelti sono poco invasivi e in armonia con l’ambiente circostante” prosegue la Manuli, “si utilizzano i vitigni anticamente coltivati, favorendo la variabilità genetica tra le diverse selezioni. La produzione vinicola avviene attraverso l’impiego del Metodo Corino (brevetto depositato e marchio registrato da Antonella Manuli e Lorenzo Corino, n.d.r.), che realizza un insieme di processi agronomici innovativi per la produzione sostenibile di uva da tavola e di vino. Il metodo privilegia la vitalità dei suoli, la salubrità dell’ambiente, dei produttori e dei consumatori”. In tale contesto produttivo, assume particolare rilevanza l’utilizzo di energie alternative. “In azienda abbiamo installato impianti fotovoltaici” spiega Antonella, “partecipiamo regolarmente ai bandi per fondi europei (PAC, PSR, OCM) per il nostro settore. Tra i progetti in cantiere, in particolare, oltre al completamento degli impianti del vigneto, avevamo in programma l’ampliamento delle attività di enoturismo, purtroppo completamente bloccato a causa della pandemia. Ma non ci siamo persi d’animo, infatti stiamo impiantando un ettaro e mezzo di vigneto, in parte Ciliegiolo e in parte Procanico, sui terreni vulcanici di Pitigliano. Inoltre, abbiamo sviluppato uno shop on line sul nostro sito (www.shop.fattorialamaliosa.it) e abbiamo attivato la vendita diretta anche attraverso molte piattaforme e network già esistenti”. Uno sguardo d’insieme al comparto agricolo per individuare punti di forza e, soprattutto, di debolezza. “Sicuramente il problema principale dell’intero settore agricolo è la difficoltà di reperire manodopera qualificata, indispensabile in particolare per la nostra azienda artigianale, che si basa sull’osservazione e sul lavoro manuale”, osserva la Manuli, “altri temi scottanti sono il ritardo nell’erogazione dei fondi europei destinati all’agricoltura e la mancanza di un coordinamento nazionale delle politiche agricole per le esportazioni. Nello specifico settore di riferimento di chi, come noi, produce vini naturali segnalo la quasi totale carenza di competenze tecniche adeguate. Indiscutibilmente è necessaria una maggiore attenzione alle zone rurali. Due problemi che sono emersi prepotentemente in Maremma, ma sono certa anche in altre zone rurali, in questo periodo di emergenza sono stati la carenza di infrastrutture logistiche e di una connessione internet veloce e diffusa capillarmente. Due elementi che oggi più che mai si rivelano fondamentali per permettere anche alle piccole aziende in territori di grande pregio ambientale di rimanere competitive. Purtroppo per i prossimi 36 mesi prevedo uno scenario decisamente difficile. Il totale blocco dell’enoturismo colpisce duramente le realtà come la nostra”.

di Antonio Longo