Erbe di Brillor: autenticità e sostenibilità

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Su antichi terrazzamenti che si affacciano sul lago di Alice Superiore, in Valchiusella, la società agricola Le Erbe di Brillor produce erbe aromatiche e officinali quali timo, alloro e rosmarino, fiori come lavanda, achillea, melissa e rose rifiorenti inglesi, nonché alcune tipologie spontanee quali sambuco, fitolacca, ortica. Utilizzando il metodo biologico certificato, vengono elaborati estratti in alcol, aceto di mele, sapone di cocco e olio di oliva. Con gli estratti si producono anche gli agridetersivi, linea di detersivi per la casa certificati, gli agrisaponi, saponi solidi per ogni utilizzo, e l’agricosmetica per la persona. “L’avventura inizia circa 20 anni fa, quando in una comunità di questa valle nacque l’esigenza di autoprodurre il più possibile i generi necessari, quindi anche i detersivi, nel modo più naturale possibile e quindi usando le erbe a disposizione” esordisce Greta Poletta, responsabile tecnico aziendale; “il progetto si concretizzò con la costruzione di Cascina Meira, sede del laboratorio e delle coltivazioni Brillor, sul bordo del Lago di Alice Superiore, Sito di Interesse Comunitario (SIC). Venne fatta un’opera di recupero dei terrazzamenti abbandonati e della vecchia cascina, riprogettata in bio -edilizia. L’intento era proprio quello di lavorare su un concetto di agricoltura di trasformazione non solo alimentare, ritornando alla consuetudine antica di trarre dalle piante tutto il necessario per la vita quotidiana”.

Un autentico ritorno alla natura

Con un occhio sempre rivolto alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente. “Stiamo arricchendo, con fondi esclusivamente nostri, il tetto di pannelli solari e speriamo di avere presto i mezzi per introdurre la pompa di calore aria terra” prosegue Greta; “la Cascina, costruita con mattoni di alta tecnologia, ha un’alta classe energetica e richiede poco riscaldamento. Le acque reflue di cascina e del laboratorio confluiscono nella vasca di fitodepurazione, dotata di un rigoglioso canneto, che con la sua esistenza testimonia il bassissimo impatto ambientale del nostro ciclo di produzione. Abbiamo anche ottimizzato e informatizzato il più possibile i processi di produzione e stiamo cercando di apportare continui elementi di innovazione nel packaging. Vorremmo avere la possibilità economica di continuare la ricerca per nuovi prodotti di cosmetica ed igiene personale”. Una storia ricca di passione e di amore per la terra. “La nostra caratteristica principale è proprio essere agricoltori e quindi produttori delle piante che ci servono per i nostri prodotti finali”, aggiunge Greta.

Oscar Green 2012

“In questo percorso siamo stati affiancati dalla Coldiretti di Torino, che ci ha lanciato nel mercato con la vittoria dell’Oscar Green del 2012, a cui sono seguiti altri tre premi nazionali, proprio per l’originalità del progetto. Crediamo che l’agricoltura, in un territorio ricco di tipologie, come quello italiano, debba essere agricoltura di eccellenza, che recupera le biodiversità e coltiva con metodo biologico e sinergico, crediamo in un’agricoltura che interagisca col territorio e non lo depreda, che contribuisce a disegnarlo e a manutenerlo. Crediamo nell’importanza dei piccoli produttori e del lavoro riconosciuto al giusto prezzo. Crediamo che il futuro dell’agricoltura italiana non sia la lotta al ribasso, ma la qualità, il kilometro 0 e la tutela del territorio a svantaggio dei lauti guadagni dei grossi sistemi economici e delle catene della GDO. Bisogna ritornare all’autoproduzione, il più possibile, e alle medio piccole aziende del territorio, con snellimento della burocrazia e alleggerimento delle imposte, la possibilità di contemplare assunzioni stagionali”.

Problemi quotidiani

La passione e l’impegno si scontrano spesso con le criticità gestionali quotidiane. “Le maggiori difficoltà che incontriamo risiedono nella necessità di comunicare la peculiarità del nostro progetto, sostituire quasi in toto gli ingredienti chimici con estratti di piante coltivate da noi è di sicuro più costoso e non tutti riescono a cogliere i benefici, immaginando che le nostre preparazioni non siano tanto diverse dai prodotti ecologici normalmente in commercio”, conclude la Poletta; “in questo caso ci aiuta il sostegno di soggetti sensibili che con i normali detergenti ecologici o delicati hanno comunque dei disagi mettendo in evidenza l’importanza della biocompatibiltà che un prodotto deve avere per essere in contatto con la persona”.

Green Economy

“Produciamo nel rispetto del bellissimo ambiente in cui viviamo prodotti adatti alle persone più sensibili, che non inquinano le case e l’ambiente. Per fare questo abbiamo ridato vita a una porzione di lago incolto e abbandonato nel rispetto del territorio, con un progetto di Green Economy. La nostra filiera produttiva si può a ragione definire Filiera Circolare fin dall’inizio: coltiviamo attorno al laboratorio ciò che ci serve, sviluppando il più possibile l’autoproduzione, il concetto di KM 0 per le poche forniture necessarie, non abbiamo praticamente sprechi o scarti di produzione, in quanto i pochi residui finiscono nella cassa della torba”.

di Antonio Longo