Da UniCredit un miliardo di euro per lo sviluppo dell’agricoltura

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L’agricoltura, attraverso tutta la sua filiera, coinvolge 780 mila imprese attive su tutto il territorio nazionale e costituisce la spina dorsale dell’agroalimentare “made in Italy”, che vale circa 250 miliardi ed esporta nel mondo per un valore di quasi 35 miliardi. Proprio alla luce della centralità dell’agricoltura nell’economia del Paese, UniCredit ha siglato venerdì a Verona, nell’ambito della Fieragricola, un’intesa con SGFA-ISMEA e con le principali associazioni di categoria del comparto (Coldiretti, Confagricoltura e CIA). Alla conferenza stampa, introdotta da Ettore Riello, Presidente VeronaFiere, sono intervenuti Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato UniCredit; Gabriele Piccini, Country Chairmain Italy UniCredit; Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Mario Guidi, Presidente Nazionale Confagricoltura; Gianluca Lelli, Responsabile Nazionale Politiche Economiche Coldiretti; Daniele Toniolo, coordinatore nazionale del Comitato credito della Cia. “L’agricoltura è, a livello globale, uno dei settori caratterizzati dalle migliori prospettive per il futuro, grazie alla crescente domanda e alla relativa stabilità dei prezzi – ha dichiarato Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit – Tuttavia per rimanere competitive sul complesso scenario globale è necessario che le imprese agricole italiane sappiano innovarsi. Anche in questo settore il “Made in Italy” viene percepito come fattore distintitivo e sinonimo di qualità, ma sono necessari investimenti a tutti i livelli (produzione, commercializzazione) per sfruttare appieno tale vantaggio. Con UniCredit per l’Agricoltura intendiamo fornire gli strumenti finanziari necessari perché gli imprenditori del settore possano cogliere appieno tutte le opportunità che i mercati, nazionali e internazionali, offriranno”. L’accordo è finalizzato al supporto degli operatori del settore con nuove linee di credito per un ammontare che, nel biennio 2014-15, potrà arrivare a 1 miliardo di euro. Gli strumenti e le linee di intervento messi a punto da UniCredit sono numerosi, a partire da ‘Agribond’, prodotto di finanziamento con un budget biennale di 600 milioni di euro e che prevede l’intervento di garanzia della Società di Gestione Fondi per l’Agroalimentare (SGFA), ente pubblico facente riferimento all’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare).

‘Agribond’ è la prima tranched cover varata da UniCredit appositamente per le imprese della filiera agricola. Basandosi sulla garanzia fornita da SGFA sulle prime perdite (5%) del portafoglio totale di prestiti e sfruttandone l’effetto moltiplicatore, ‘Agribond’ consentirà, nel biennio 2014- 15, l’attivazione di nuove linee di credito per un totale di 600 milioni di euro. I nuovi finanziamenti, della durata di 6 anni, saranno destinati al sostegno degli investimenti di medio periodo delle imprese agricole italiane. Il plafond originario potrà essere ampliato con l’intervento delle singole Regioni che, in una logica di ottimizzazione delle risorse a loro disposizione, potrebbero destinare a SGFA fondi aggiuntivi con l’obiettivo di sostenere le aziende agricole insistenti nei propri territori (riduzione dei tassi, riduzione dei costi della garanzia maggiore inclusività di rating).

Il Piano ‘UniCredit per l’Agricoltura’ si articola in ulteriori livelli di intervento. Accanto a prodotti tradizionali, come l’’Anticipo Pluriennale Pac’ (27 miliardi di euro complessivi messi a disposizione tramite i contributi previsti dalla Politica agricola comune recentemente approvata dall’UE, di cui circa 8 miliardi per il biennio 2014/15) e l’’Anticipazione dei contributi dei Piani di Sviluppo Rurale’ (contributi pubblici per circa 2,5 miliardi l’anno, oggi sfruttati solo per il 55% del totale), sarà attiva una nuova offerta dedicata ai Top Buyer del settore e alle rispettive filiere di fornitori. Infatti con le azioni ‘Supercash rotativo’ per l’anticipo di fatture e contratti verso i buyer e ‘Reverse Factoring’ per lo smobilizzo dei crediti vantati dai fornitori, verranno rese disponibili due nuove leve in grado di immettere risorse finanziarie immediatamente disponibili nel sistema agricoltura.