Crea nominato ente coordinatore del progetto Agridigit

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Il Crea – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria è stato nominato quale ente di coordinamento del progetto Agridigit, iniziativa di respiro nazionale sull’agricoltura digitale finanziata dal ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali. Obiettivo del progetto è quello di affrontare la sfida tecnologica attraverso l’esplorazione di modalità avanzate che vanno dalla infrastruttura cloud per la gestione di dati e servizi fino alle soluzioni digitali e meccatroniche per specifiche filiere.

Inoltre, i ricercatori del Crea, tra le applicazioni tecnologiche, stanno anche lavorando su applicazioni di intelligenza artificiale come il riconoscimento di razze di api, su applicazione di blockchain per prodotti agricoli, sulla gestione dei patogeni, raccolta e condivisione dati su funghi.

Obiettivi del progetto

Il progetto, in generale, sviluppa un sistema di conoscenze su scala campionaria a livello aziendale, individuando gli ambiti più avanzati dell’agricoltura di precisione, della modellistica, della sensoristica e dell’informatica, sui quali innestare dei prototipi in grado di raggiungere, nel corso del triennio di attività, almeno uno dei seguenti obiettivi: incremento della profittabilità, grazie alla diminuzione dei costi di produzione o al miglioramento della qualità dei prodotti; incremento della sostenibilità ambientale, mediante la riduzione dei prodotti chimici immessi, dei consumi idrici o del suolo rilevati, delle emissioni nocive osservate; incremento della awareness e della curiosità del consumatore, attraverso l’accesso facilitato alle informazioni circa l’origine dei prodotti, le fasi della produzione e della trasformazione, i contenuti nutrizionali e qualitativi.

AgriDigit prevede un coordinamento e sei sotto progetti che coinvolgono svariate Unità Operative, con una caratterizzazione scientifica molto differente tra loro.

I sei sotto progetti di settore

Nello specifico, il progetto Agrofiliere è finalizzato a sistemi evoluti per la gestione agronomica e agroambientale e per la valutazione dello stato vegetativo, fitosanitario, della maturazione e della qualità dei prodotti in campo, sistemi e applicazioni per lo smart farming, il monitoraggio e il controllo delle attività agricole, sistemi e applicazioni meccatroniche e di interfaccia digitale sulle trattrici e semoventi e per la robotica in campo, sistemi e applicazioni sulle macchine operatrici per le principali operazioni colturali, applicazioni digitali e meccatroniche avanzate per le filiere orticole e florovivaistiche di qualità, per la filiera cerealicola e altre colture da granella, Sensors and digital data networking per qualità nei processi di trasformazione agroalimentare, applicazioni per controllo della qualità del prodotto nella logistica di precisione.

Agromodelli comprende, invece, attività di tipo infrastrutturale e applicazioni sia in tempo reale che per analisi di scenari, basandosi sui modelli previsionali biofisici. Le informazioni prodotte forniscono supporto alle decisioni gestionali riguardanti irrigazione, fertilizzazione, lavorazione dei suoli, controllo di patogeni e parassiti delle colture, raccolta e gestione prati, qualità dei prodotti. Questi servizi possono essere resi fruibili e personalizzati per il produttore agricolo attraverso tablet e smartphone, ma anche per enti d’assistenza regionali, come fonti di dati elaborati utilizzabili in applicazioni diverse.

Selvicoltura si propone di sviluppare, testare e trasferire metodi, strumenti e tecnologie innovative per la valorizzazione del patrimonio forestale nazionale e lo sviluppo delle sue filiere produttive tramite inventariazione automatizzata multiscala delle risorse forestali, strumenti informatici a supporto della gestione e della pianificazione forestale basati su sistemi di supporto decisionale standardizzati, sistemi tecnologici per la logistica delle operazioni di utilizzazione forestale e nelle piantagioni da legno, tecnologie basate su identificazione/memorizzazione basata su radio-frequenze per la tracciabilità del legname e il controllo della catena di custodia dei prodotti forestali.

E ancora, il progetto Tecnologie digitali nella filiera del latte bovino e bufalino intende incrementare l’efficienza delle aziende zootecniche inserite nella filiera del latte bovino e bufalino, sviluppando un sistema di gestione aziendale integrato, utilizzando l’approccio e le tecniche della zootecnia di precisione.

Viticoltura prevede la rilevazione tramite immagini satellitari e acquisizioni da ultraleggero , l’uso di sensori iperspettrali in grado di acquisire i profili di assorbimento specifico dovuti ai legami chimici nei solidi, nei liquidi e nei gas. Verrà, inoltre, rilevato lo stato idrico del vigneto e del suolo nonché il grado di vigoria delle parcelle, legato al loro stato nutritivo. Verrà studiata anche l’impronta spettrale di alcune ampelopatie (malattie, batteriche e virali, comprese quelle trasmesse da insetti vettori) per agire precocemente e in modo circoscritto sui primi focolai.

Infine, Agriinfo mira a riportare in cartografia, su basi georeferenziate e disponibili presso gli istituti preposti, tutti i fenomeni rilevanti in agricoltura. Questi includeranno rilevazioni effettuate mediante strumenti differenti per tipologia, utilizzo e criteri di valutazione successivamente omogeneizzate per favorirne l’estensione a tutti i sensori e a tutti i progetti di ricerca attivabili.

di Antonio Longo