Corsi per formare gli agricoltori del futuro

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Family of four lying on grass

Al via in Emilia Romagna il progetto “Imprenditoria giovanile: strumenti per crescere”, finalizzato a sostenere la formazione di giovani agricoltori e favorire la crescita professionale di nuovi imprenditori nonchè il ricambio generazionale. L’iniziativa, allestita dalle sezioni regionali di Confagricoltura e Cia, approvato da Ismea e finanziato dal Mipaaf, in base alla legge 296/2006, misura “Promozione dello spirito e della cultura d’impresa”, è stato presentato nei giorni scorsi a Bologna, presso la sede di Dinamica, ente titolare dell’intero iter formativo del tutto gratuito che si snoderà attraverso una serie di moduli rivolti agli under 40, anche a coloro che non si sono mai avvicinati all’agricoltura, con l’obiettivo di fornire competenze tecniche e manageriali necessarie a creare nuovi segmenti di business.

“Per emergere sui mercati esteri, sempre più competitivi, è necessaria un’alta specializzazione, unita ad una visione innovativa e globalizzata del mondo agricolo, – hanno sottolineato gli organizzatori, Confagricoltura e Cia dell’Emilia Romagna, che hanno pensato al progetto su sollecitazione delle proprie associazioni giovanili Anga e Agia – il piano formativo ha lo scopo di trasmettere il know how richiesto agli imprenditori di domani, con contenuti che vanno dall’elaborazione di un business plan alle analisi di mercato, allo sviluppo del marketing di rete e all’internazionalizzazione, offrendo nozioni di inglese commerciale, e-commerce, informatica avanzata e tecniche di management dell’azienda agricola”.

Diverse le finalità che si propone il progetto: ideare e rendere operativi progetti di innovazione aziendale per attivare servizi multifunzionali in agricoltura, al fine di rendere concreto e fattibile il ricambio generazionale e la permanenza nelle aree rurali; preparare a nuova dimensione d’impresa, inclusa la promozione di valori quali la sostenibilità ambientale, la tutela del paesaggio, la sicurezza alimentare, la salvaguardia della biodiversità, il miglioramento della qualità di vita delle popolazioni rurali; favorire la nascita, presso aziende agricole esistenti o nuove realtà imprenditoriali, di spazi di business rispondenti alle esigenze di fasce sempre più estese di cittadini, di turisti, di giovani motivati ad intraprendere percorsi lavorativi, nei nuovi bacini d’impiego che ne deriveranno.

Articolo di Antonio Longo