Continua il boom del pellet per uso domestico

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Secondo i dati forniti da Aiel ed Enama,  tra il 2012 ed il 2013 in tutto il mondo la produzione di pellet certificato “Enplus” è aumentata addirittura del 20%, passando da 3,3 a 4 milioni di tonnellate. Ed entro il 2020 si stima che si dovrebbe raggiungere la soglia record di ben 10 milioni di tonnellate. Nel 2012 l’Italia è stato il principale consumatore europeo di pellet: stando ai dati Aiel, con 2,2 milioni di tonnellate ed una quota pari al 10% dei consumi totali di biomasse legnose, il pellet (certificato e non) rappresentava la seconda fonte di approvvigionamento energetico da biomasse legnose, subito dopo la legna da ardere (16 milioni di tonnellate con una quota pari al 77,7% del totale ), per un valore di mercato pari a quasi 230 milioni di euro. Lo rende noto l’Ente alla vigilia del convegno “Certificazione delle biomasse agroforestali mediterranee”, che, organizzato da Aiel in collaborazione tra gli altri proprio con l’Enama, è in calendario per venerdì 21 febbraio a Verona nell’ambito della rassegna “Progetto Fuoco”. Stando alle previsioni, il trend dovrebbe proseguire anche nel 2014 con i consumi di pellet che dovrebbero aumentare fino ad attestarsi sulle 2,5 milioni di tonnellate. D’altro canto che il mercato sia in crescita lo testimoniano anche i dati dell’Ente relativi alle certificazioni – dal 2012 l’Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola è l’unico organismo certificatore Enplus in Italia -: infatti, tra il 2012 ed il 2013 le richieste di sono più che triplicate (da 13 a 40), così come le verifiche (26 nel 2013), mentre sono 22 i certificati emessi dall’Enama a produttori, distributori e terminal di carico portuali dove vengono eseguite le operazioni di scarico e insacchettamento del prodotto. Numeri anch’essi destinati a crescere considerando l’alto numero di richieste ricevute nel primo mese del nuovo anno. «Il successo del pellet deriva dal fatto che si tratta di un materiale combustibile ad alto rendimento e “pronto all’uso” – spiega il gruppo di lavoro Enama sulle agroenergie – . Ma solo il prodotto certificato ENplus assicura che lungo tutta la filiera siano rispettati standard rigorosi in termini di qualità, sostenibilità e tracciabilità. Per i consumatori, la certificazione Enplus rappresenta dunque uno strumento di tutela sul mercato; per produttori e distributori un vantaggio competitivo, perché attesta la rispondenza del loro prodotto a determinati requisiti normativi. Inoltre solo il pellet certificato può accedere agli incentivi sulle rinnovabili.» Ed alla Enplus si affiancherà presto la certificazione Biomasud per i biocombustibili agroforestali (specie cippato e legna da ardere) che sarà presentata proprio in occasione di Progetto Fuoco. Il marchio, che nel nostro Paese ricade sotto la responsabilità di Aiel, è gestito da un partenariato europeo che vede coinvolte associazioni di Spagna, Francia, Portogallo e Italia. «Per l’Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola è un onore essere anche al fianco di Aiel in qualità di soggetto certificatore Biomasud – commenta il direttore di Enama, Sandro Liberatori -. Ritengo che queste attività vadano nella direzione della valorizzazione dei biocombustibili agroforestali dell’area mediterranea, con evidenti benefici per le nostre imprese agricole. Un’esigenza, questa tanto più sentita, in quanto per soddisfare la nostra domanda interna di biomasse siamo ancora troppo dipendenti dalle importazioni.»