C’è chi adotta… galline

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ovaiole

Sette Comuni della provincia di Firenze. Trecento famiglie. Seicento galline. Divertente ma ancor più utile ed ecologicamente sostenibile, è il progetto “adotta du’ galline”, promosso dal servizio agricoltura dell’Unione Comuni Valdarno e Valdisieve. Distribuendo due galline ovaiole “per famiglia” o, meglio, per richiedente, agli abitanti del territorio dell’Unione, consentirà di ottenere benefici ambientali ed educativi: ridurre la quantità dei rifiuti organici vegetali (da scarti alimentari della mensa familiare) e dei rifiuti di plastica e cartone da imballaggi (vaschette porta-uova confezionate). In cambio, dall’adozione di queste due “simpatiche amiche” arriveranno certamente uova fresche quotidiane da destinare al consumo familiare riscoprendo anche il valore emozionale ed educativo della loro presenza, specialmente tra i bambini. Da non trascurare, per chi ha l’orto o il giardino, la disponibilità di fertilizzante naturale (pollina) derivante dalla presenza delle due galline. Per manifestare l’interesse a partecipare al progetto andava sottoscritto l’apposito modulo da inviare all’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve. Un atto di per se non vincolante, ma servito ai promotori per capire l’esistenza di potenziali “allevatori” e il quantitativo di galline che fosse necessario acquistare.

Grande successo. La popolazione poteva manifestare il proprio interesse a partecipare compilando ed inviando il modulo apposito all’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve entro la fine di  luglio di quest’anno. Il risultato? Un vero successo, dato che sono pervenute circa trecento manifestazioni d’interesse, ricevute da un po’ tutte le parti del territorio dell’Unione, che comprende i Comuni di Pontassieve, Pelago, Rufina, Reggello, Rignano sull’Arno, Londa e San Godenzo. Tanto da far parlare gli organizzatori di pieno successo al momento riscosso dall’iniziativa.

Alcuni dati sui “risparmi ambientali” ottenibili attraverso questa pratica forma di allevamento familiare che in passato rappresentava una presenza costante in quasi tutte le famiglie nelle campagne : 140 kg è la quantità media annua di sostanza fresca vegetale di scarto organico delle famiglia che può essere consumata e smaltita da 2 galline ovaiole; trecento è il numero di uova che possono essere prodotte nell’intera stagione per l’autoconsumo familiare dalle due galline ovaiole; tre kg è la quantità media risparmiata di materiale (plastica) in un anno per le vaschette portauova non acquistate da una famiglia che alleva 2 galline ovaiole.

Tutte le età. Dal punto di vista dell’età, la fascia di popolazione che ha “adottato di più” è quella tra i 30 e i 60 anni con il 50% del totale, il 44% per la fascia d’età tra i 60 e gli 80 anni; mentre del 3% è risultata l’incidenza sul totale delle adesioni rispettivamente dei “cadetti” (18-29 anni) e dei “veterani” (oltre gli 80 anni). Una mappa con tanto di cartografia e foto aeree, realizzata grazie alla collaborazione del Servizio SIT e Cartografia dell’Ente, illustrerà la distribuzione effettiva sull’intero territorio degli allevamenti familiari che si sono costituiti con il progetto, consultabile liberamente sul sito web dell’Unione. I nuovi allevatori sono coloro che hanno confermato l’adesione e sono passati dagli Uffici dell’Unione per regolarizzare gli adempimenti ASL, ritireranno le galline e sottoscriveranno questo particolare contratto, impegnandosi a ridurre la quantità dei rifiuti organici vegetali e dei rifiuti di plastica e cartone da imballaggi. Con un impegno, certo. Dovranno allevare le galline all’aperto senza ricorrere a gabbie e stabulazioni fisse, compatibilmente con i principi di sostenibilità ambientale e di benessere animale. Intanto, fervono i preparativi per la consegna ufficiale, che avverrà sabato 27 settembre presso lo stadio di Rufina, nel contesto di “bacco Artigiano”, manifestazione vitivinicola locale.

Articolo di Emiliano Raccagni