Avanti… adagio

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Ancora performance positive per il comparto agricolo italiano. A confermare il trend favorevole il tradizionale rapporto AgrOsserva, stilato da Ismea, relativo ai primi due trimestri dell’anno in corso. Il quadro generale si presenta piuttosto confortante: segno più per occupati, investimenti, scambi internazionali e imprese gestite da giovani. Al cospetto di una prima fase dell’anno che ha fatto registrare una tendenza di fondo di miglioramento dei prezzi, seppur con i rischi all’orizzonte derivanti dall’elevata volatilità dei mercati e da un andamento meteo – climatico che potrebbe condizionare anche i raccolti alla fine dell’estate e in autunno, l’agricoltura, nel periodo considerato, ha contribuito positivamente alla crescita congiunturale dell’economia, invertendo la rotta negativa con cui si era concluso lo scorso anno. Scendendo più nel dettaglio dei diversi indicatori, l’occupazione agricola ha segnato un incremento dell’1,3% su base annua, alimentata più dalla componente dei dipendenti (+6,7%), mentre le imprese agricole presenti nel Registro delle imprese, fotografate negli archivi Infocamere a fine marzo 2017, sono circa 751mila unità (12% del totale delle imprese italiane) e risultano in lieve calo su base annua (-0,3%). Tra i dati positivi non si può di certo tralasciare il progressivo aumento delle imprese agricole giovanili rispetto all’anno precedente, arrivando a segnare un +9,3% a marzo 2017, nel complesso si tratta di circa 49 mila imprese di giovani agricoltori, pari al 6,6% delle imprese agricole totali. Altrettanto incoraggianti appaiono i “numeri” relativi alle erogazioni dei prestiti che, grazie all’entrata a regime dei bandi relativi ai Psr, prospettano un biennio piuttosto interessante per l’agricoltura nostrana dal punto di vista degli investimenti. Seppur al cospetto di tali “stimolanti” segnali, resta abbastanza tiepido il clima di fiducia tra gli addetti ai lavori, nel 2017, infatti, secondo il report di Ismea si registra un generalizzato sentimento di incertezza, il peggioramento riguarda sia le percezioni sulla situazione corrente dell’azienda, sia le attese per l’evoluzione della situazione a 2-3 anni. Tutti i comparti hanno contribuito all’incremento dell’indice su base annua, ad eccezione del vitivinicolo e dell’olivicolo. Sui giudizi espressi dagli operatori, con intensità diverse a seconda del comparto di appartenenza, ha pesato certamente l’andamento meteorologico anomalo dei primi sei mesi del 2017.

Di Antonio Longo