Aumentano gli occupati nel settore agricolo

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Green economy

Le statistiche sono impietose, quotidianamente vengono sfornati dati e numeri che evidenziano, in maniera nuda e cruda, l’attuale scenario socio – economico italiano: posti di lavoro che si perdono, giovani che non riescono ad immettersi nel circuito lavorativo, famiglie in grande difficoltà. Pochi gli spiragli di speranza che si intravedono all’orizzonte ma tra questi uno si chiama certamente agricoltura. Ebbene sì, il settore primario si conferma in controtendenza rispetto al trend generale e riesce ancora a fornire boccate d’ossigeno all’asfittica economia italiana. L’analisi condotta su dati Istat da Coldiretti sul secondo trimestre del 2014 indica appigli incoraggianti sul fronte dell’occupazione nel settore primario: incremento del 5,6% del numero di lavoratori dipendenti rispetto al medesimo arco temporale dell’anno precedente. L’agricoltura, nonostante tutto, continua a reggere l’onda d’urto dell’imperante crisi che, invece, sta affossando altri comparti produttivi. Ma dietro il dato generale vanno rilevate le differenze territoriali. Come evidenzia Coldiretti, infatti, la crescita è pari al 27,6% al nord ed al 28,6% al centro mentre si registra un calo nel sud Italia pari all’8,3%. Quindi, come spesso accade, nella penisola si marcia a diverse velocità in base all’area geografica di appartenenza.

Oltre al dato occupazionale, sempre Coldiretti indica altri “numeri” che fanno ben sperare: si stima che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro tra quelli assunti in agricoltura, con notevole presenza di lavoratori giovani ed immigrati. Un segnale incoraggiante per battere la disoccupazione viene anche dall’aumento del numero di imprese agricole condotte da giovani under 35 che nel secondo trimestre sono salite a 48.620 unità con un aumento del 2,6% rispetto al trimestre precedente. “Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea – sottolinea  il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -; l’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita”.

 Articolo di Antonio Longo