Arriva l’App che fa risparmiare acqua

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È pronta per essere presentata a Expo, in una versione rinnovata e potenziata e disponibile anche come app, la versione più evoluta di Irriframe, un software 100% italiano messo a punto da Anbi, l’associazione nazionale delle Bonifiche, che permette di risparmiare fino al 25% di acqua nei processi di irrigazione dedicati all’agricoltura. Irriframe, infatti, grazie alla combinazione di diversi parametri e all’incrocio di dati sul tipo di coltura, le previsioni meteorologiche, l’umidità del terreno e la disponibilità idrica, permette ai  Consorzi di bonifica di inviare agli agricoltori una mail o un sms contenente tutte le informazioni su come, quando e quanto irrigare.  Con la nuova app il “consiglio” arriverà anche in versione vocale (‘Irrivoice’), il tutto in modo gratuito.

”Sarà una delle eccellenze che rappresenterà l’Italia a Milano”, hanno detto il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi e il direttore generale, Massimo Gargano, nel ricordare che al sistema stanno guardando diversi Paesi, soprattutto dell’area mediterranea e asiatica, interessati ad ottimizzare l’uso della risorsa idrica in aree scarsamente dotate. L’ incremento delle temperature e la diminuzione delle piogge utili stanno infatti determinando un aumento delle necessità irrigue delle colture. L’irrigazione è quindi ormai diventata una pratica imprescindibile per l’ottenimento di produzioni economicamente sostenibili e di elevata qualità. L’acqua distribuita alle aziende agricole dai Consorzi di Bonifica sta quindi diventando una risorsa sempre più pregiata ed insostituibile, da impiegare in maniera ancora più efficiente rispetto al passato.

Irriframe oggi “copre” di fatto  una superficie di 1,6 milione di ettari, pari a quasi la metà della superficie consortile irrigabile di tutta Italia, monitorando il territorio di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata e Calabria. Ma l’importanza del sistema è tutta nei numeri che permette di gestire: basti pensare che a fine 2015 si potranno risparmiare 500 milioni di metri cubi di acqua seguendo correttamente le sue indicazioni. Nel padiglione Anbi ad Expo, dove a rotazione saranno presenti  le diverse Unioni Regionali Bonifiche valorizzando la presenza territoriale, verrà presentato anche il progetto ‘La civiltà dell’acqua in Lombardia’, che punta a far acquisire il paesaggio irriguo lombardo nel Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco.

Dall’anno Mille in poi, con un lavoro paziente, colossale, straordinario, si è andata a costituire quella che giustamente viene definita come  la “civiltà dell’acqua”, che ha reso le terre fertili e più sicure, ne ha condizionato il paesaggio, incentivando  l’economia.  Un sistema che ha avuto la sua testimonianza più vistosa proprio a Milano con i suoi Navigli e che oggi conta sul territorio lombardo 24 impianti di bonifica, 58 grandi impianti irrigui, 4 grandi impianti misti, per quasi 20mila chilometri di canali in gestione ai 12 Consorzi.

Il tutto, per cercare di potenziare la percezione del ruolo delle Bonifiche in Italia. Questa funzione di regolazione dell’acqua, infatti, passa spesso inosservata, quasi fosse un compito per addetti ai lavori e mentre gli agricoltori rispettano, perché lo conoscono benissimo il ruolo di questo sistema, al resto dei cittadini è difficile comunicarne anche solo la presenza. Si è persa, in sostanza, la percezione dei benefici che quotidianamente si riceve dal lavoro della bonifica e di quanto esso influenzi la storia, l’economia, il paesaggio e la sicurezza delle città.

Articolo di Emiliano Raccagni