Al via il Fondo Finance for Food One

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Le imprese del settore agroalimentare, in particolare le piccole e medie imprese, necessitano di sostegno al fine di poter attuare nuovi investimenti e risultare sempre più competitive in un mercato globale in cui, quotidianamente, si affacciano agguerriti concorrenti. Il tema dell’accesso al credito appare sempre di stringente attualità, con paletti, vincoli e limiti che spesso costituiscono ostacoli insormontabili per le aziende agricole, soprattutto per le realtà di dimensioni ridotte. “Finance for Food One” è il fondo finalizzato a favorire gli investimenti nel settore agroalimentare, a sostegno delle piccole e medie imprese che operano in Italia, presentato ufficialmente nei giorni scorsi. Tale fondo fa parte di Azimut Libera Impresa SGR, di cui è sponsor ed advisor Finance for Food Srl, presieduta da Arturo Semerari. Si tratta di una boutique indipendente, specializzata nella consulenza all’economia reale che ruota intorno al mondo dell’agricoltura.

Come annunciato in sede di presentazione, in fase iniziale sono stati stanziati 80 milioni di euro che, in futuro, arriveranno fino a 200. Tra gli scopi che si prefigge il fondo vi sono quelli di promuovere le realtà imprenditoriali ed i servizi legati all’agroindustria, come la distribuzione, la ristorazione, i macchinari, l’energia rinnovabile, la tecnologia, l’informatizzazione e gli agriturismi. L’iniziativa nasce e si basa sull’interesse che i player internazionali stanno riservando agli investimenti sostenibili, con particolare riferimento al settore ambientale ed allo sviluppo di tecnologie applicate alla lavorazione della terra ed alla crescita della produzione aziendale.

Peraltro, l’attivazione del fondo si colloca in contemporanea rispetto alla presentazione delle principali novitĂ  della Legge di Bilancio 2020 per il settore agricolo e agroalimentare da parte della Ministra Teresa Bellanova. Dal punto di vista governativo, ammonteranno a 600 milioni di euro le misure previste nei prossimi tre anni per il sostegno al settore, con risorse che si aggiungono a quelle giĂ  attive. Tra le altre, si segnalano l’azzeramento dell’Irpef per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali; per i giovani che aprono una impresa agricola sarĂ  lo Stato a pagare i contributi previdenziali per i primi 24 mesi; un fondo rotativo da 15 milioni di euro per garantire mutui a tasso zero per le donne che sono imprenditrici agricole o che lo vogliono diventare; 30 milioni di euro complessivi nel biennio 2020-2021 a sostegno dell’agroalimentare Made in Italy, con interventi per il rafforzamento della competitivitĂ  delle filiere, a partire dalle produzioni d’eccellenza e dai mercati piĂą importanti; 30 milioni di euro finalizzati ad azzerare il costo delle garanzie per gli imprenditori agricoli e per facilitare l’accesso al credito per gli investimenti in innovazione tecnologica, agricoltura di precisione e tracciabilitĂ  dei prodotti.

di Antonio Longo