Al via 2 tipologie di credito d’imposta

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Nuove opportunità per le aziende che operano nel comparto primario. Il ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il ministero dello Sviluppo Economico e con quello dell’Economia e delle Finanze, ha infatti adottato due decreti, datati entrambi 13 gennaio 2015 e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 27 febbraio, che prevedono la concessione di crediti d’imposta. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Il primo decreto

Il primo provvedimento prevede la concessione di un credito d’imposta per le spese per nuovi investimenti sostenuti per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico, in favore delle imprese che producono prodotti agricoli, della pesca e dell'acquacoltura. In particolare, sono ammissibili all’agevolazione i seguenti soggetti, siano essi persone fisiche o  persone  giuridiche, titolari di reddito di impresa o di reddito agrario: imprese, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi,  che   producono   prodotti   agricoli,   della   pesca   e dell’acquacoltura, piccole e medie imprese che  producono  prodotti  agroalimentari,  della  pesca  e dell’acquacoltura,  anche  se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi. Sono agevolabili le spese sostenute per la realizzazione e  l’ampliamento  di  infrastrutture informatiche esclusivamente finalizzate all’avvio e allo sviluppo del commercio elettronico, relative a dotazioni tecnologiche, software, progettazione e implementazione, sviluppo database e sistemi di sicurezza. Sono  ammissibili   all’agevolazione  i nuovi   investimenti realizzati a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2014  e  nei due successivi. Il credito d’imposta compete, per ciascuno dei periodi d’imposta agevolabili, in  funzione  dell’attività  prevalente  effettivamente svolta e dichiarata ai fini IVA e delle dimensioni dell’impresa. L’effettività del sostenimento delle spese e della destinazione per l’avvio o lo sviluppo del commercio elettronico deve risultare da apposita attestazione  rilasciata  dal   presidente   del   collegio sindacale, ovvero da un revisore legale  iscritto  nel  registro  dei revisori legali o da un professionista iscritto nell’albo dei dottori commercialisti e degli  esperti  contabili  o  nell’albo  dei  periti commerciali,  ovvero  dal  responsabile  del  centro  di   assistenza fiscale. I crediti d’imposta sono  riconosciuti  nel limite di spesa di 500.000 euro per l’anno 2014, di 2 milioni di euro per l’anno 2015 e di 1 milione di euro per  l’anno  2016  e  fino  ad esaurimento delle risorse disponibili in ciascuno dei predetti anni. Dal 20 febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello  di realizzazione degli investimenti, le imprese  interessate  presentano al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali apposita domanda per il riconoscimento del credito d’imposta. L’importo del  contributo  sotto  forma  di  credito  d’imposta, riconosciuto al termine del controllo di ammissibilità, è indicato dall’impresa nella propria dichiarazione  dei  redditi  relativa  al periodo d’imposta in riferimento al quale il beneficio è concesso.

Il secondo decreto

L’altro provvedimento ha ad oggetto la concessione di un credito d’imposta per le spese per i nuovi investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonchè per la cooperazione di filiera, nell'ambito di reti di imprese che producono prodotti agricoli, della pesca e dell'acquacoltura. Il decreto  individua  le  modalità applicative  per l’attribuzione del credito d’imposta con riferimento, in particolare: a) agli investimenti agevolabili,  alle  soglie  massime  di  spesa eleggibile e relativa misura dell’agevolazione, nonchè ai criteri di verifica e accertamento dell’effettività delle spese sostenute;  b) alle procedure per l’ammissione delle spese al credito d’imposta e per il suo riconoscimento e utilizzo;  c) alle procedure di recupero nei casi di utilizzo illegittimo  del credito d’imposta medesimo;  d) alle modalità per garantire il rispetto del limite  massimo  di spesa. Sono ammissibili all’agevolazione le singole imprese, anche se costituite in forma cooperativa  o  riunite in consorzi, aderenti ad un contratto  di  rete  già costituito  al momento della presentazione della domanda,  titolari  di  reddito  di impresa o di reddito agrario che producono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura e che siano piccole e medie imprese. Sono agevolabili le spese sostenute per nuovi investimenti, compresi in un programma comune di rete, per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonchè per la cooperazione di filiera: a)   costi   per   attività    di    consulenza    e    assistenza tecnico-specialistica prestate da soggetti  esterni  all’aggregazione in rete, per  la  costituzione  della  rete,  per  la  redazione  del programma di rete e sviluppo del progetto; b) costi in attivi materiali per  la  costruzione, acquisizione  o miglioramento di beni  immobili  e  per  l’acquisto  di  materiali  e attrezzature; c) costi  per  tecnologie  e  strumentazioni  hardware  e  software funzionali al progetto di aggregazione in rete;  d) costi di ricerca e sperimentazione; e) costi per l’acquisizione di brevetti, licenze, diritti  d'autore e marchi commerciali;  f) costi per la formazione dei titolari d’azienda e  del  personale dipendente impiegato nelle attività di progetto; g) costi per la promozione sul territorio nazionale e  sui  mercati internazionali dei prodotti della filiera;  h) costi per  la  comunicazione  e  la  pubblicità riferiti alle attività della rete. I crediti d'imposta sono riconosciuti  nel limite di spesa di 4,5 milioni di euro per l’anno 2014, di 12 milioni di euro per l’anno 2015 e di 9 milioni di euro per l’anno 2016 e fino ad esaurimento delle risorse disponibili  in  ciascuno dei predetti anni. Anche in questo caso, dal 20 febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello  di realizzazione  degli  investimenti,  le imprese   partecipanti  al contratto  di  rete,  tramite  l’impresa  capofila,  presentano   al Ministero delle politiche agricole alimentari  e  forestali  apposita domanda per il riconoscimento del credito d’imposta.

Articolo di Antonio Longo

Al via 2 tipologie di credito d’imposta - Ultima modifica: 2015-03-06T14:05:56+01:00 da Redazione

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