Agrumi di Sicilia, tra microirrigazione e difesa del suolo

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A Palagonia, in provincia di Catania, i giovani fratelli siciliani Ketty e Lucio Messina coltivano e commercializzano “Le Arance di Lucio e Ketty”, varietà locali antiche di arance tarocco gallo dalla polpa rossa – ma anche altri agrumi, come limoni, mandarini, cedri e pompelmi, così come olivi e melagrane, e perfino zafferano – di cui si prendono cura, dal seme alla vendita. Tornati dalla loro specializzazione in Agraria, conseguita all’Università di Firenze, hanno infatti riportato in auge l’antico frutteto di famiglia anche grazie all’utilizzo di nuove tecniche agronomiche sostenibili.

“Durante il percorso di studi – spiega Ketty Messina – insieme a mio fratello Lucio abbiamo iniziato a sperimentare quanto appreso in facoltà su un piccolo appezzamento di terreno posto alle pendici dell’Etna di proprietà della nostra famiglia che da tempo non veniva più coltivato e che abbiamo preso in gestione. Il terreno si presenta dislocato in tre piccoli appezzamenti per un totale di 3 ettari e mezzo. L’azienda all’inizio si presentava in totale stato di abbandono, la maggior parte dello spazio era dedicato alla coltivazione di alberi di arancio, ma molti di essi erano gravemente compromessi o addirittura già completamente morti. In primis, sono stati effettuati interventi atti a rinnovare il vigore vegetativo delle piante ancora in vita, facendole tornare a produrre. A questo punto, è stato necessario trovare un nuovo canale per la vendita della nostra produzione, dato che il mercato locale non valorizzava i piccoli produttori e le varietà di agrumi antiche. Per questo motivo abbiamo deciso di introdurci al canale della vendita diretta, pubblicizzando noi stessi in prima persona i frutti che coltivavamo. Tale scelta si è rivelata vincente poiché il pubblico a cui ci siamo rivolti ha subito apprezzato i nostri prodotti permettendoci di poter investire in attività fondamentali per rinnovare l’intero fondo da noi preso in gestione”.

Spiega ancora la giovane agronoma: “È stato dunque necessario stabilire sin da subito la modalità con la quale volevamo gestire la piccola azienda da noi creata. La nostra voglia di sperimentare le molte cose imparate e studiate negli anni ha fatto sì che la scelta fosse subito indirizzata sulla possibilità di sfruttare ogni piccola area dei nostri campi, che era stata già estirpata dalla vecchia coltura, coltivando differenti tipologie di colture. Pertanto abbiamo deciso di creare un’azienda multiprodotto che ha e avrà la capacità di coprire con i prodotti da noi coltivati quasi tutti i mesi dell’anno. Ad oggi l’azienda da noi gestita consta così – oltre che di un migliaio di piante di arancio varietà tarocco gallo, che siamo riusciti a salvare – anche di centinaia di alberi di mandarini di diverse varietà, limoni, pompelmi e cedri che siamo riusciti ad innestare su quelle piante che si presentavano molto compromesse nel momento in cui abbiamo iniziato a gestire l’azienda.  Sono state inoltre messe a dimora 130 piante di olivo di 5 cultivar antiche differenti e 50 piante di melograno che entreranno presto in produzione. Per ultimo è stato impiantato anche un piccolo lotto di zafferano, da cui stiamo già raccogliendo la spezia”.

Quanto alla gestione dei terreni, parola d’ordine: ridurre gli sprechi. Una soluzione? La micro-irrigazione, per esempio. “La nostra azienda – precisa Ketty – è condotta in modo sostenibile, cercando di preservare quanto più possibile le risorse di cui disponiamo, minimizzando gli sprechi e riducendo l’impatto ambientale. È stato quindi installato un impianto di micro-irrigazione che, bagnando per stillicidio solo la parte di terreno interessato dall’apparato radicale, ci permette di ridurre a zero gli sprechi idrici e di apportare solo l’acqua necessaria a ristabilire la riserva idrica del suolo. Le tecniche colturali e le pratiche agronomiche sono volte a non intaccare l’equilibrio dell’agro-ecosistema e a incrementare l’efficienza dell’interfaccia suolo-pianta, per esempio con l’utilizzo delle micorrize evitando così l’utilizzo di concimi di sintesi quando non necessario. L’uso delle tecniche di agricoltura integrata per la gestione delle malerbe, degli insetti dannosi e dei patogeni delle piante riduce al minimo l’impatto sull’ecosistema. Le tecniche impiegate per far fronte a tali problematiche sono ad esempio le lavorazioni del terreno, l’utilizzo di insetti utili e di molecole ammesse in agricoltura biologica”.

La vendita è diretta. Le tipologie e le quantità di prodotto si rendono disponibili di settimana in settimana. E i prodotti verranno raccolti solo dopo la prenotazione e consegnati a domicilio entro 48 ore, assicurano i fratelli Messina, in tutta Italia.

“Quali sono i nostri progetti futuri? – conclude Ketty Messina -. Continuare a sperimentare l’agricoltura, coltivando nuove specie e attuando sempre più innovative tecniche colturali con l’obiettivo di curare e salvaguardare la nostra terra. A maggior ragione a seguito dell’alluvione verificatosi ad ottobre 2021 nella zona di Catania che ha colpito la nostra azienda e ha distrutto una cospicua parte del corpo aziendale appena rinnovato”.

Sanzia Milesi