Agricoltura integrata per produrre vini bio

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Sulle colline di Vinci, su una superficie di circa 15 ettari, ricoperta, in diverse proporzioni, da vigneti, oliveti, seminativo e alberi da frutto, si estende l’azienda agricola Falzari. Produttrice di  vini ed olio sin dai primi anni ’50, l’azienda venne acquistata nel 1991 dalla famiglia Falzari. Oggi è condotta  dai fratelli Sergio e Roberto. A condurci alla scoperta della realtà produttiva è Sergio, responsabile della parte enologica ed agronomica, che si occupa della sperimentazione del metodo biodinamico: “Nel 2002, quando sono arrivato in azienda, siamo passati all’agricoltura integrata, meno impattante sull’ambiente di quella convenzionale, nel 2004 abbiamo avviato la pratica di conversione all’agricoltura biologica. Nel 2007 abbiamo ottenuto la certificazione bio del nostro vino. La primavera dello stesso anno abbiamo iniziato a praticare e sperimentare l’agricoltura biodinamica, sempre allo scopo di creare la massima armonia vitale per le piante e quindi per l’uomo”. In questo tipo di agricoltura, come illustra Sergio, le operazioni colturali seguono il calendario lunare e planetario e si rivitalizza il terreno  utilizzando appositi preparati biodinamici ricavati esclusivamente da  sostanze naturali. Il vino viene, quindi, prodotto in fermentazione spontanea, vale a dire senza aggiungere lieviti e nutrienti. “La nostra ricerca mira a fondere metodi e tecnologie agronomiche moderne con conoscenze antiche e rispettose della terra e dei suoi ecosistemi”, aggiunge Sergio. Sono tanti i progetti in cantiere. “Non abbiamo ancora realizzato impianti che sfruttano le energie alternative, poiché abbiamo sostenuto altri investimenti più urgenti per le necessità aziendali”, evidenzia Falzari, “abbiamo  partecipato in passato ai bandi del  PSR per l’acquisto di attrezzature agricole e OCM. Nell’immediato futuro abbiamo in  progetto la realizzazione di un impianto di nuovi vigneti, sempre grazie ad un finanziamento OCM. A breve seguirà un ampliamento della cantina con l’acquisto di ulteriori contenitori, sia in terracotta per la vinificazione e l’affinamento del vino, che di contenitori in legno di grandi dimensioni per l’affinamento e lo stoccaggio.  A breve saranno pronti, inoltre, uno showroom e wine shop e un’ampia terrazza  sul tetto della cantina che si affaccia sulle colline ed offre un panorama mozzafiato; intendiamo accogliere i turisti  e ospiti interessati ai nostri vini in un ambiente raffinato, arricchito da esposizioni artistiche e da serate musicali particolari”. Un lavoro ricco di stimoli ed appagante ma non senza ostacoli. “Il settore dell’agricoltura incontra sempre più difficoltà in termini economici, burocratici e di controlli che rendono faticosissimo il lavoro specialmente alle piccole aziende”, commenta Sergio, “sarebbe utile un maggior supporto da parte delle istituzioni, soprattutto nel fare sistema e diffusione, cosa che avviene in altri paesi come la Francia, dove lo Stato sostiene le aziende agricole con azioni di marketing e commerciali, finalizzate a diffondere le peculiarità di quelle produzioni. Tra i recenti provvedimenti normativi del comparto agricolo, crediamo che non sia positiva la norma relativa all’agricoltura bio che abbatte del 30% circa il quantitativo massimo di rame utilizzabile ad ettaro, in assenza di prodotti sostitutivi già testati, diffusi ed efficaci: ciò rende estremamente difficile la protezione dalle malattie fungine delle colture, in stagioni umide e piovose. Inoltre, riteniamo  che non si sostiene il bio neanche a livello normativo, infatti non vi sono regole severe che impediscano a chi pratica l’agricoltura convenzionale di contaminare i terreni biologici confinanti, se non penalizzando i produttori bio”. Criticità a parte, bisogna guardare con ottimismo al futuro. “Notiamo un’attenzione sempre maggiore da parte della popolazione verso il rispetto e la tutela dell’ambiente, auspichiamo che questa consapevolezza porti anche a nuove politiche da parte delle istituzioni, affinché siano in grado di recepire nei fatti le istanze dei cittadini e delle imprese”, conclude Falzari, “siamo convinti che sia determinante ridare alla terra e all’agricoltura il giusto valore per salvaguardare la vita dell’uomo sul pianeta, svincolandola dalle sole logiche economiche e di business che hanno imperato negli ultimi decenni”.

di Antonio Longo