Agricoltura da trasformare

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Si è recentemente incontrata a Roma la Commissione Agricoltura della FAO, che ha riunito ministri, rappresentanti di governi, del settore privato e della società civile. Rivolgendosi ad essi, il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, ha ricordato come le pratiche agricole odierne, sebbene abbiano contribuito ad un aumento della produzione alimentare, hanno anche contribuito alla deforestazione, alla scarsità d’acqua, all’impoverimento del suolo e ad alti livelli di emissioni di gas serra. «Oggi è fondamentale produrre cibo preservando l’ambiente e la biodiversità» ha affermato Graziano da Silva. «Dobbiamo adottare pratiche sostenibili che forniscano cibo sano e nutriente, servizi ecosistemici e resilienza ai cambiamenti climatici». Tra le soluzioni per raggiungere questo scopo occorre anche ridurre l’uso di pesticidi e di prodotti chimici, aumentare la diversificazione delle colture, migliorare le tecniche di conservazione post raccolta, oggi carenti in molti paesi e quindi responsabili di grosse perdite alimentari. Il sistema alimentare attuale è inefficiente – ha sottolineato da Silva – e sebbene venga prodotta una quantità di cibo sufficiente per alimentare il mondo, vi sono ancora 802 milioni di affamati cronici. Molti di essi sono agricoltori a livello familiare che vivono in zone rurali povere dei paesi in via di sviluppo e che più di tutti hanno bisogno di sostegno per migliorare i propri mezzi di sostentamento e per costruire la resilienza – soprattutto contro l’impatto dei conflitti e dei cambiamenti climatici. L’innovazione, che è importante per rivitalizzare le aree rurali e rendere l’agricoltura più attraente per le nuove generazioni, è alla base di questi sforzi. «Se non riusciremo a dare alle popolazioni rurali, soprattutto donne e giovani, opportunità di prosperare, non riusciremo a costruire un mondo più sicuro e pacifico» ha ribadito da Silva.

Finanziare la ricerca di dati agricoli aggiornati e di alta di qualità

Il Direttore Generale della FAO ha sottolineato come la mancanza di dati aggiornati e accurati sia un impedimento serio alla trasformazione dell’agricoltura e all’implementazione dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile 2030. Per affrontare questa situazione, la FAO e partner hanno investito pesantemente nello sviluppo dell’ Agricultural Integrated Survey Programme (AGRISurvey), che viene al momento implementato in dieci paesi, con il sostegno di USAID e della Fondazione Bill e Melinda Gates. L’obiettivo è estendere l’implementazione di AGRIsurvey ad altri 19 paesi entro il 2021, e ad altri 50 paesi entro il 2030 attraverso un’iniziativa congiunta con la Banca Mondiale e altri partner.  Graziano da Silva ha sottolineato che per continuare il suo lavoro in materia di dati, e non solo, la FAO ha bisogno di ulteriori finanziamenti perché l’agenzia possa sostenere il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Maria Luisa Doldi