Admiral, il coltivatore a dischi “heavy-duty”

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ADMIRAL (3)

I terreni più difficili, dove servirebbe una prima lavorazione per vincere la resistenza del suolo ed una seconda lavorazione per preparare il letto di semina, sono la missione di ADMIRAL, il nuovo coltivatore  a dischi di Maschio Gaspardo. ADMIRAL è un coltivatore a dischi, completamente innovativo, studiato per le grandi distese: offre un’ampiezza di lavoro di 8,5 metri, dove intervengono ben 68 dischi, disposti su 4 file ed equidistanti 50 cm l’uno dall’altro, per una capacità operativa di 8 Ha/h. L’ampio spazio tra gli elementi garantisce un facile flusso del terreno, sia in presenza di molto residuo che su terreni umidi e limosi (fortemente adesivi), eliminando eventuali problemi di intasamento. La diposizione a X dei dischi, vede i primi 2 ranghi spingere verso l’esterno, mentre gli ultimi 2 verso l’interno, evitando qualsiasi effetto deriva e ottimizzando l’azione di rimescolamento. Il diametro dei dischi è di 610 mm, con uno spessore di 7mm, ed assicura un taglio netto nel terreno fino a una profondità di 15 cm. Realizzati in acciaio alto resistenziale, i dischi di ADMIRAL offrono una lunga vita operativa. La forma dei dischi e l’angolazione di taglio di 22° favorisce un ottimale rimescolamento, permettono un risultato di alta qualità anche nelle condizioni di lavoro più difficili. Ogni disco è montato su molle a “C” indipendenti, che lo mantengono sempre in presa per un risultato più omogeneo anche in presenza di eventuali rocce e massi. La molla “C” è dotata di sistema “3D”, cioè riesce ad assorbire le asperità sia verticali che orizzontali. I mozzi sono dotati di sistema cultiHub, con cuscinetti autolubrificanti, che non necessitano di  manutenzione. In particolare sono stati usati cuscinetti a sfera a contatto obliquo che aumentano la capacità di carico del 20%. Un sistema di tenute appositamente studiato per questo tipo di macchina previene il passaggio di polvere e impurità all’interno del cuscinetto. Per favorire un uniforme letto di semina è stato necessario montare l’erpice strigliatore su 3 ranghi, con una lunghezza del pettine di 670 mm per prevenire possibili intasamenti a velocità sostenute. Infine il rullo a lame va a frantumare le eventuali zolle rimaste lasciando così un terreno adatto alla semina. L’angolo delle lame, molto aggressivo, è stato studiato per affinare più terreno possibile, per un risultato finale ottimale.

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