A Lodi l’agricoltura del futuro

1365

demo field israele

Un microcosmo di innovazione e sperimentazione di tecniche utili per l’agricoltura di un futuro non troppo lontano. In un campo dimostrativo allestito in poco più di un ettaro di collina artificiale, situato di fronte al Parco Tecnologico Padano di Lodi, va in scena “Demo Field: Agricolture of Tomorrow”. Il progetto,  che vede la collaborazione di  20 aziende private ed è stato presentato nei giorni scorsi anche grazie alla vetrina di Expo, presenta tecniche di irrigazione a goccia, coltivazione di ortofrutta fuori suolo, selezione delle piante per ridurre i trattamenti chimici e altre metodologie avanzate che perseguono l’obiettivo di produrre di più con meno risorse, per soddisfare i bisogni di una popolazione in crescita preservando l’equilibrio del pianeta, a partire dall’acqua.

Proprio l’acqua (o, meglio, l’uso razionale di questa risorsa) è la vera protagonista del campo dimostrativo, attraverso il quale l’irrigazione a goccia combinata alla fertilizzazione (fertirrigazione) permette di coltivare anche terreni finora difficili o impossibili da sfruttare, soprattutto per i cereali. Ad abbassare ulteriormente l’impatto ambientale vi è l’abbandono dell’energia fossile per quella solare che governa, attraverso delle pompe, la distribuzione dell’acqua e dei fertilizzanti per ogni coltura.

A mezz’ora di distanza da Expo 2015 offriamo una dimostrazione concreta di come si possa produrre cibo sano e sufficiente con un’agricoltura sostenibile – ha dichiarato Gianluca Carenzo, Direttore Generale del PTP – Science Park di Lodi –. Ecco dunque una risposta concreta ed innovativa all’interrogativo di come ‘Nutrire il Pianeta’”. Pioniere in questo campo è lo Stato di Israele, che a Lodi ha portato la propria esperienza. In un territorio arido e impervio l’agricoltura è diventata realtà grazie a queste tecniche innovative. Anche il padiglione con cui Israele partecipa ad Expo è stato realizzato in funzione dell’irrigazione a goccia, che permette alle piante di avere l’acqua di cui necessitano senza sprechi, aumentando la produzione e la qualità dei cibi. Un modello “che si può esportare in tutto il mondo, basta adattarlo al territorio”, secondo il commissario del padiglione israeliano di Expo, Elazar Cohen.

Il Demo Field è suddiviso in tre aree distinte: la collina, alta 4 metri con una pendenza del 20%, è sfruttata, grande novità, per coltivazioni tipiche di pianura come mais, riso, sorgo e soia,  che riescono ad adattarsi in un contesto non certo favorevole grazie all’uso dell’irrigazione a goccia che permette, sfruttando la pendenza naturale della collina, di distribuire l’acqua per semplice gravità, dopo averla attinta attraverso la pompa idraulica solare. Grazie a tutto ciò gli esperti stimano sia possibile produrre di più risparmiando fino al 40% d’acqua e riducendo in modo significativo l’impatto ambientale. Accanto ai cereali anche lupino, luppolo e pomodoro da industria, tutti coltivati con mediante la stessa tecnica di irrigazione.

Una seconda parte del progetto Demo Field è dedicato al frutteto, scegliendo di concentrarsi sul melo, una specie universalmente apprezzata che richiede però un grande lavoro e soprattutto numerosi trattamenti. Le oltre 300 piante presenti nel campo dimostrativo sono state selezionate per la loro resistenza alla principale malattia del melo: la ticchiolatura. Grazie a questa resistenza si riesce a ridurre anche a meno della metà il numero di trattamenti. Infine, nella serra di 500 metri quadrati trovano spazio pomodori e fragole coltivate fuori suolo, un sistema che consente di risparmiare acqua, terra e chimica raggiungendo produzioni anche superiori a quelle tradizionali.

Articolo di Emiliano Raccagni