Il primo Certificato di Sostenibilità italiano

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Un modello da prendere come esempio: Cereal Docks ottiene il Certificato di Sostenibilità per la produzione di biocarburanti. È la prima azienda italiana.
Cereal Docks ottiene la Certificazione di Sostenibilità 2BSvs (to be sustainable voluntary scheme) per gli stabilimenti di Camisano Vicentino e Summaga di Portogruaro.
Il Gruppo è un trasformatore di semi oleosi destinati all’alimentazione e, secondariamente, alla produzione di biodiesel, ha intrapreso la strada della sostenibilità, come via obbligata per una produzione nel pieno rispetto degli equilibri ambientali e per una drastica riduzione delle emissioni di anidride carbonica, lungo tutto il ciclo produttivo, dalla semina alla trasformazione.
L’Unione Europea con la Direttiva 2009/28/CE richiede ai produttori di biocombustibili di rispettare alcuni criteri quali, ad esempio, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 35%, l’eliminazione di qualsiasi impatto sui territori con elevata biodiversità, la protezione di suolo, acqua e aria e il rispetto degli accordi internazionali in materia ambientale e sociale.
Gli operatori del settore devono provare che questi criteri sono soddisfatti lungo tutta la catena di produzione e fornitura dei biocarburanti. Tale evidenza passa attraverso una verifica indipendente che Organismi Terzi svolgono sulla base di schemi di certificazione riconosciuti dall’Unione Europea, come appunto il modello 2BSvs.
Il Gruppo Cereal Docks oggi conta su due tipologie di certificazione di sostenibilità, sia come collettore di materie prime agricole, che per la loro lavorazione.
Da gennaio 2012 l’azienda ha attivato un accordo con Trenitalia per fare un investimento a basso impatto ambientale, attraverso il trasferimento settimanale di un convoglio completo di prodotti finiti dallo Stabilimento di Marghera (Venezia) al deposito di Fiorenzuola (Piacenza), farine e altri prodotti vengono movimentati via fiume dal medesimo stabilimento fino a Mantova risalendo il Canal Bianco e il Po, contribuendo così a limitare il trasporto su strada e le relative emissioni di CO2.