126 milioni di euro dal Fondo di Garanzia

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Dopo circa un mese di operatività anche per il settore primario, il Fondo di Garanzia gestito da Mediocredito Centrale ha già erogato prestiti alle imprese agricole per oltre 126 milioni di euro. Sono infatti quasi 1400 le domande presentate e processate, come comunicato in questi giorni dal sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate. Il rappresentante del Governo ha evidenziato che ben 261 posizioni, per un totale di 103,3 milioni di euro con un relativo importo medio di 396 mila euro, hanno richiesto garanzie per operazioni strutturate, diverse da quelle garantite al 100% dallo Stato e di importo massimo pari a 30 mila euro.

I primi dati –dichiara L’Abbate-  sono molto incoraggianti e testimoniano una fame di credito in agricoltura di cui eravamo coscienti e che siamo contenti di sostenere e incentivare, supplendo in molte circostanze a situazioni di immobilità nella spesa dei Psr regionali”.

La possibilità di accesso diretto al Fondo è stata attivata lo scorso 20 luglio, quando Mediocredito Centrale, gestore del Fondo per le piccole e medie imprese ha confermato l’estensione dell’intervento di garanzia, nell’ambito del cosiddetto Cura Italia. Il Fondo punta a riportare le imprese agricole negli istituti di credito, agevolando un dialogo interrotto da tempo.

Il parametro per la concessione del finanziamento garantito, infatti, può essere il fatturato, l’ammontare dei salari oppure le spese per gestione e investimenti relative ai 18 mesi successivi alla richiesta. Nelle intenzioni, la volontà è quella di offrire un’occasione di ripartenza per le imprese del settore primario provate dall’emergenza Covid-19, che hanno per adesso risposto in gran numero.

Inoltre – prosegue L’Abbate – dopo aver confermato per legge l’innalzamento del de minimis per le imprese agricole a 25.000 euro, siamo al lavoro per una ulteriore modifica normativa che consenta la garanzia pubblica gratuita sui finanziamenti a lunga scadenza destinati a investimenti, allargando ancor di più le potenzialità di accesso al credito per il comparto primario”.

Una larga maggioranza delle quasi 1.400 operazioni richieste è già stata deliberata dalle banche e viene utilizzato il plafond agevolativo autorizzato dall’Unione europea — attualmente pari a 100mila euro — per finalità che prevedono il superamento della crisi causata dalla pandemia Covid-19 e il rilancio dell’attività imprenditoriale agricola. Le garanzie gratuite per prestiti strutturati coprono sino al 90% della durata di 6 anni, con uno o due anni di pre-ammortamento. L’operatività del plafond agevolativo cesserà il prossimo 31 dicembre ma, con le annunciate novità normative, il tetto del de minimis agricolo potrebbe cessare di essere un limite per la garanzia pubblica sui finanziamenti, permettendo al comparto primario una ingente e costante iniezione di liquidità in grado di sostenere gli investimenti.

In generale, si può dire che in Italia si sia registrata una vera e propria corsa al Fondo di garanzia, attivo dal 17 marzo (da luglio, come detto, per le imprese agricole). Proprio in questi giorni è stato infatti abbattuto il muro del milione di richieste per un importo di oltre 71 miliardi di euro.

Emiliano Raccagni