Verde urbano da curare

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Il verde urbano pubblico è aumentato negli ultimi anni  ed ha raggiunto  nei capoluoghi di provincia oltre 577 milioni di metri quadrati che corrispondono ad una disponibilità media di 32,2 metri quadri per abitante. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia però che a causa della carenza di manutenzione legata alla difficoltà economiche aumentano i rischi per i cittadini soprattutto a seguito degli eventi climatici estremi che sempre piu’ spesso si verificano. La densità media del verde urbano è del 2,7 per cento con la Capitale Roma che – sottolinea la Coldiretti – sale al 3,5 per cento ma tra i capoluoghi che spiccano per un’elevata densità del verde urbano ci sono numerose città del Nord, in particolare Sondrio e Trento (dove queste superfici coprono poco meno di un terzo del territorio comunale), Pordenone (18,8%), Potenza (14,2%), Pescara (13,4%) e Gorizia (11,3%) e altri due grandi comuni (Torino e Milano, rispettivamente con incidenze superiori al 16 e al 12% del territorio). Un’elevata densità delle aree protette  caratterizza Venezia e Messina (tra le città di maggiore dimensione demografica), Biella, Lodi, Massa, Pisa, L’Aquila, Andria, Villacidro e Iglesias (tra le medio-piccole), tutte con valori più che doppi rispetto alla media dei capoluoghi. Il tema del verde pubblico è – continua la Coldiretti – uno dei parametri che vengono utilizzati per valutare la vivibilità di un territorio e l’attenzione di una amministrazione per il benessere dei propri abitanti, ma l’analisi dei metri quadrati di estensione delle aree a verde, più o meno spontanee, più o meno ornamentali, non può essere disgiunta – sostiene la Coldiretti – dalla verifica delle risorse economiche e delle professionalità che vengono investite per la manutenzione e la corretta gestione di queste aree.  Troppo spesso – precisa la Coldiretti – vengono realizzate aree a verde senza una adeguata scelta delle essenze più adatte a quel clima o a quel terreno o a quella posizione, di dimensioni inadeguate o sesti di impianto e distanze dal pronto effetto, ma problematiche in prospettiva. Altra tematica  è quella della difesa fitosanitaria che è aumentata per l’aggressività di tanti patogeni introdotti negli anni da diverse parti del mondo, ma troppo spesso non affrontati adeguatamente, con conseguenze catastrofiche sulla bellezza dei luoghi, ma anche sulla loro sicurezza, con problemi di stabilità di alberi. In questo contesto particolare attenzione va riposta alle potature e allo sviluppo degli apparati radicali inesistenti. L’aumento delle aree verdi – conclude la Coldiretti – va accompagnato da una attenta cura che spesso si scontra con i tagli finanziari che molte amministrazioni, in tempi di crisi, sono costrette ad operare sulla gestione del verde pubblico.