Unacma scrive al Ministro Poletti

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Il responsabile della sicurezza di Unacma, Unione nazionale commercianti macchine agricole, Rodolfo Catarzi, scrive una lettera al ministro del lavoro Giuliano Poletti per richiamare l’attenzione sulla cultura della prevenzione degli infortuni e l’informazione in agricoltura. Chiede il riconoscimento del progetto Unacma Roc, per la certificazione di qualità delle conoscenze e competenze, e un confronto diretto sull’abilitazione alla guida e revisione delle macchine agricole.
Egregio signor Ministro,
sono Rodolfo Catarzi, responsabile del settore sicurezza macchine di Unacma, Unione nazionale commercianti macchine agricole.
Prendo spunto dalla pubblicazione sul quotidiano on-line PuntoSicuro della sottostante triste, sconcertante e preoccupante lista degli infortuni mortali accaduti nei soli mesi di aprile e maggio in agricoltura, dalla quale si evince la particolare criticità in cui versa il settore, per inviarle questa lettera aperta a nome di Unacma e di tutta la categoria di rivenditori e riparatori di macchine agricole e da giardinaggio:
• 25 aprile, a Marsala (TP) un uomo di 62 anni è morto schiacciato da un trattore;
• 26 aprile ad Alatri (FR) un uomo di 64 anni è morto in un vivaio schiacciato dal terriccio e da un muletto;
• 5 maggio a Manciano (GR), un uomo di 78 anni è morto schiacciato dal proprio trattore;
• 6 maggio a Castelfranco Piandiscò (AR), un uomo di 52 anni è morto travolto da un trattore;
• 11 maggio a Civitella Paganico (GR) un uomo di 82 anni è morto schiacciato dal suo trattore;
•12 maggio a Carmignano (Prato) muore un imprenditore artigiano 49enne schiacciato dal ribaltamento del suo trattore mentre coltivava il suo appezzamento di oliveto.
In audizione alla Commissione sicurezza del Senato, Lei ha asserito che in primo luogo esiste la necessità di stimolare e fare crescere la «cultura della prevenzione e l’informazione», e come l’agricoltura sia uno dei settori più in debito di informazione e formazione. Ha anche aggiunto che
«l’adeguamento dei trattori datati» è una delle priorità sebbene abbia sottolineato come non sia semplice «praticare concretamente un percorso che permetta di adeguare una trattrice». Unacma condivide pienamente e senza riserve le sue affermazioni ma aggiunge che per sua diretta esperienza, la difficoltà nel praticare il percorso di adeguamento, non è da attribuire al solo aspetto economico, ma anche e primariamente alla conoscenza e competenza necessaria per applicare correttamente le norme vigenti, che non afferiscono al solo trattore, ma all’intera vasta tipologia delle macchine agricole.
Conoscenza e competenza che, tuttavia, sono rese ancora più problematiche dalle diverse valutazioni e interpretazioni della loro corretta applicazione, degli stessi organi di vigilanza. Per questo Unacma si è impegnata da alcuni anni per progettare e realizzare un’azione di «informazione e formazione» che aggregasse gli organi di sorveglianza del mercato, gli organi di vigilanza del territorio e gli addetti nel settore della commercializzazione e riparazione delle macchine agricole, al fine di uniformare l’interpretazione e le modalità di applicazione delle norme comunitarie e nazionali esistenti nonché accrescerne la conoscenza diretta a favore di questi ultimi.
Abbiamo da poco conclusa una convenzione con Inail, a titolo oneroso, e con la partecipazione del settore Spresal delle Asl regionali, che ci permette, finalmente, di realizzare il nostro progetto denominato Unacma Roc – Rete Officine Certificate – (vedi presentazione sul nostro sito www.unacma.it).
Il progetto è indirizzato a rivenditori e riparatori di macchine agricole, per la silvicoltura, l’allevamento, la manutenzione del verde e il giardinaggio, e ha l’obiettivo di realizzare una diffusa rete di officine, su tutto il territorio nazionale, che dimostri di possedere le adeguate conoscenze, competenze e capacità
richieste e necessarie per erogare un «servizio di consulenza sulla sicurezza e relative prestazioni» da affiancare al normale servizio di assistenza tecnica e di riparazione. Siamo, infatti, convinti di rappresentare l’unico «soggetto moltiplicatore della cultura della sicurezza», capace di raggiungere tutte le tipologie di utenza di macchine agricole e da giardinaggio, siano essi professionisti, aziende agricole, contoterzisti, coltivatori diretti e semplici hobbysti, con la concreta possibilità di sensibilizzare gli utilizzatori al rispetto delle norme e all’uso in sicurezza delle macchine. Abbiamo, però, dovuto constatare, nostro malgrado, quanto sia veritiera l’altra sua affermazione, resa sempre in audizione alla Commissione sicurezza del Senato, nella quale evidenzia la difficoltà a «fare dialogare fra loro soggetti che non hanno una filiera di governance uniforme», con la conseguenza che un progetto quale è il nostro, rispondente pienamente e coerentemente a quanto Inail e Regioni dovrebbero realizzare in base all’art. 9 comma 2 lettera c) e d) e art.11 comma 1 lettera b) e c) del decreto legislativo 81/08.» debba superare ostacoli imprevisti.
Appare tuttavia evidente che un progetto così ambizioso non può essere solo autoreferenziale. Abbiamo, quindi, necessità di acquisire un «riconoscimento» che conferisca al medesimo la necessaria «autorevolezza». Autorevolezza che non solo serve a superare la discrasia fra «soggetti diversi» e conseguentemente al
sostanziale «miglioramento qualitativo e di efficacia» dell’azione di vigilanza, come da lei auspicato, ma possa servire a rendere l’intero progetto avulso da ogni logica/critica di mercato e quindi credibile. Ed è a questo fine che ci rivolgiamo a Lei, quale responsabile del Ministero maggiormente coinvolto
nell’azione di miglioramento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di concerto con il Ministero della salute, affinché possa compartecipare alla realizzazione del progetto Unacma ROC, con le modalità richieste, opportune e necessarie.
L’assunzione da parte dei rivenditori e riparatori di macchine agricole e da giardinaggio, del ruolo, pubblicamente riconosciuto, di promulgatori e attuatori della cultura della sicurezza, rappresenta un valido sostegno al miglioramento del grado di sicurezza in agricoltura. Ne sono prova e dimostrazione le esperienze attuate in altre nazioni europee che hanno ottenuto effettivi ed efficaci risultati, ma soprattutto hanno contribuito a modificare la percezione dell’utente nei confronti degli aspetti di sicurezza, non più visti come imposizione di oneri aggiuntivi e sanzioni  perfino penali, ma come opportunità per garantire la salvaguardia della propria salute e anche del valore commerciale della propria attrezzatura. 

C’è, infine, il tema sempre richiamato da Lei Sig. Ministro, «dell’efficienza e dell’efficacia degli strumenti di formazione» messi in campo. Nel caso dell’agricoltura, questo tema è stigmatizzabile nelle modalità di attuazione «dell’abilitazione alla guida delle macchine agricole» definito dall’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 22 Febbraio 2012 (G.U. n 60 del 12 marzo 2012) e che dovrebbe entrare in vigore il 31/12/2015, salvo ulteriore proroga. È sufficiente soffermarsi ad analizzare le modalità previste per la prova pratica alla guida delle trattrici per rendersi conto che la norma è scritta con scarsa «cognizione di causa» a meno che non si sia voluto favorire altri aspetti, sicuramente meno nobili ma «politicamente» più redditizi, che di fatto hanno «totalmente vanificato l’efficacia della norma stessa».
Lei stesso saprà che l’esercitazione pratica prevede:

guida su strada
• guida del trattore senza attrezzature collegate
• manovra di accoppiamento attrezzature
• guida con rimorchio ad uno e due assi
• guida del trattore in condizioni di carico laterale
• guida del trattore in condizioni di carico anteriore
• guida del trattore in condizioni di carico posteriore
guida in campo
• guida del trattore senza attrezzature collegate
• manovra di accoppiamento attrezzature
• guida con rimorchio ad uno e due assi
• guida del trattore in condizioni di carico laterale
• guida del trattore in condizioni di carico anteriore
• guida del trattore in condizioni di carico posteriore
il tutto da effettuarsi nell’arco di 5 ore e con la partecipazione di massimo 6 discenti.
Converrà, dunque, che 5 minuti per ogni singola esercitazione di ciascuno dei neo guidatori di trattore non garantisce nessuna abilità!
Ci stiamo apprestando all’emanazione di un’altra fondamentale norma, salvo ulteriore proroga, che molto influirà sugli aspetti della sicurezza in agricoltura e quindi sulla riduzione di quegli eventi elencati nella lista precedentemente esposta. Ci riferiamo alla Revisione delle macchine agricole.
Le modalità di attuazione di questa norma rappresentano il prossimo banco di prova dal quale potremo evincere se il Governo del quale Lei è autorevole esponente, sebbene non direttamente coinvolto, intenda veramente attuare decisioni volte a risolvere concretamente i problemi ai quali si riferisce,
oppure sarà, come lo è stata la precedente legge che abbiamo richiamato, espressione dei «poteri forti» e pura demagogia che incrementa solo ulteriore burocrazia e oneri economici annullando, ancora una volta, l’efficienza e l’efficacia dei risultati attesi. 

«Arriva un momento in cui il coraggio deve essere più forte della comodità e la speranza deve prendere il posto della rassegnazione» (M. Renzi)
Ci conceda, dunque, sig. Ministro la possibilità di motivarle dettagliatamente questa nostra richiesta, perché quello che vogliamo realizzare è di sicuro interesse generale, ma ancor più di sicura efficacia specifica, e potremo, inoltre, accennarle anche altre proposte che intendono pubblicizzare le opportunità lavorative che il nostro settore offre ai giovani diplomati e laureati, sfatando vecchi e consunti luoghi comuni legati all’agricoltura.