Un software mette in rete 4500 viticoltori

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Cavit, il gigante della viticoltura trentina, ha presentato in questi giorni la più complessa e avanzata tecnologia di gestione dei dati oggi presente in Italia nel settore. È il risultato di quattro anni di studi teorici e sul campo condotti nell’ambito del progetto PICA (Piattaforma Integrata Cartografica Agriviticola), che mette in rete i 4500 viticoltori che conferiscono alle undici cantine sociali che fanno riferimento a Cavit. Si tratta di un patrimonio dati immenso, che copre oltre il 63% della superficie vitata trentina in tutte le zone vocate e per tutte le uve più importanti tra autoctone e internazionali. Il tessuto produttivo di Cavit è estremamente parcellizzato, dato che ogni viticoltore possiede e lavora in media circa un ettaro di vigneto. Da qui l’esigenza di mettere a loro disposizione uno strumento in grado di supportarli, sulla base di dati in tempo reale e di modelli previsionali, in numerose scelte tecniche: dall’impianto di un nuovo vigneto agli allarmi meteo e fitosanitari, dalle operazioni come irrigazioni e trattamenti alla data ideale per effettuare la vendemmia.

Informazioni in tempo reale. Il data base integra automaticamente i dati provenienti dai software di gestione delle diverse cantine, consentendo ai tecnici di tutte le cantine sociali socie della Cavit la gestione cartografica avanzata dei dati vitivinicoli (anagrafe soci, catasto soci, conferimenti) e la consultazione dei modelli previsionali, messi a disposizione da una rete di ricerca teorica ed applicata d’eccellenza come quella trentina (Fondazione Edmund Mach e Fondazione Bruno Kessler).  Il sistema è sviluppato per conto di Cavit dalla società cooperativa Mpa solutions (spin off di Fbk, centro di ricerca trentino). In sostanza il progetto permette la mappatura dei vigneti collegandoli con i dati delle 11 cantine aderenti a Cavit. “Sono stati mappati 30.000 metri quadrati di territorio – spiega Andrea Faustini, enologo della Cavit – e il sistema si interfaccia via sms con i singoli viticoltori. Recentemente è stata sviluppata una app per smartphone e tablet che consente agli agronomi di consultare i dati in tempo reale e ricevere le informazioni necessarie per una gestione efficiente della vigna. Nel prossimo futuro Pica permetterà anche il monitoraggio della diffusione della malattie delle piante, nonché’ l’incrocio delle rilevazioni climatiche con i dati relativi alle caratteristiche del suolo, aumentando ulteriormente le informazioni a disposizione dell’agronomo.

Mappa 3d. Per ogni parcella di territorio è quindi disponibile una cartografia tridimensionale che “mappa” il vigneto con i parametri di altitudine, esposizione, pendenza, ed elabora informazioni come quelle relative alla radiazione solare e alle ore di luce. A questi dati “fissi” si aggiungono altre informazioni, come quelle elaborate sulla base delle statistiche climatiche raccolte dalle oltre cento stazioni metereologiche sparse sul territorio. Si è trattato di un lavoro impegnativo, effettuato dai climatologi, sulla base dell’orografia, delle correnti, degli ombreggiamenti dei versanti, delle esposizioni, delle altimetrie  anche attraverso le osservazioni fenologiche. Ancora più impegnativo è stato lo studio dei suoli, in quanto il Trentino non è per nulla omogeneo sotto questo aspetto: si va da suoli superficiali e ciottolosi, morenici, fino a suoli profondi e fertili come quelli della Piana Rotaliana.

Dall’elaborazione di questa grande mole di informazioni prendono origine le comunicazioni ai soci, in alcuni casi automatiche, cioè generate dal sistema informatico, in altri casi mediate dai tecnici tramite mail. Un’operazione resa possibile anche grazie all’infrastrutturazione a banda larga, messa a disposizione di tutte le cantine collegate con Cavit.

Articolo di Emiliano Raccagni