Un record per il consumo di frutta

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A luglio si è registrato il massimo storico dei consumi di frutta e verdura con un aumento del 30 per cento degli acquisti rispetto allo scorso anno, che ha trainato verso incrementi negli acquisti l’intero anno 2015. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione della Giornata dell’ortofrutta al Padiglione Coldiretti ad Expo con migliaia di agricoltori provenienti dalle campagne delle regioni insieme al presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e al Ministro Maurizio Martina. Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una storica inversione di tendenza favorita certamente dal caldo torrido dopo che dall’inizio del secolo ad oggi l’acquisto medio di ortofrutta è diminuito del 28 per cento. I consumi per persona di frutta e verdura nel 2014 – rileva la Coldiretti – si erano fermati a poco piu’ di 130 chili all’anno a testa che equivalgono a non piĂą di 360 grammi al giorno rispetto agli almeno 400 grammi consigliati dall’Organizzazione Mondiale ella SanitĂ  per avere buona salute. Ma soprattutto – precisa la Coldiretti – si è ancora molto distanti da un’altra delle importanti raccomandazioni sugli stili alimentari, che riguarda il numero di porzioni di frutta e verdura assunte ogni giorno: in Italia solo il 18 per cento della popolazione di etĂ  superiore a 3 anni consuma quotidianamente almeno 4 porzioni di frutta e verdura. E questo nonostante il fatto che l’Italia vanti – continua Coldiretti – il primato a livello europeo con 99 prodotti ortofrutticoli a denominazioni di origine (Dop/Igp), ma anche che sia al primo posto sulla sicurezza alimentare: i residui di agrofarmaci nell’ortofrutta superiori ai limiti di legge sono appena lo 0,4 per cento dei casi, dato inferiore di quattro volte a quello pari all’1,5 per cento riscontrato in media nell’UE e ben 20 volte inferiore al 7,9 per cento dei paesi extracomunitari Lo sviluppo latitudinale e altitudinale dell’Italia sono peraltro – precisa la Coldiretti – un’altra caratteristica vincente per i prodotti ortofrutticoli del Belpaese che permette, passando dal sud al nord e dalle pianure alla collina ed alla montagna, di coprire un arco temporale molto vasto, in alcuni casi anche di 12 mesi, con prodotti ortofrutticoli freschi. Nell’ordine, i frutti preferiti dagli italiani sono le mele, le arance, le banane, le angurie le pere, le pesche, le clementine, i meloni, i limoni e l’uva mentre tra le verdure – continua la Coldiretti – in testa alla classifica ci sono le patate, i pomodori, le insalate, le zucchine, le carote, le cipolle, i finocchi, le melanzane, i peperoni e i fagioli

La crescita dei consumi di ortofrutta –  evidenzia Coldiretti – è di vitale importanza non solo per affrontare l’emergenza del grande caldo, ma per garantire a un’alimentazione sana e corretta e combattere le patologie del nuovo millennio come bulimia, anoressia e obesitĂ . Un problema che riguarda soprattutto le nuove generazioni con i bambini in sovrappeso che sono il 20,9 per cento mentre quelli obesi sono il 9,8 per cento sulla base del campione – sottolinea la Coldiretti – di etĂ  compresa 8-9 anni nelle scuole primarie dell’indagine “Okkio alla Salute” promossa dal ministero della Salute. A pesare sono le cattive abitudini con l’8 per cento dei bambini che salta la prima colazione e il 31 per cento che la fa non adeguata, ma anche con il 41 per cento che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate mentre – continua la Coldiretti – solo il 25 per cento dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura. “La Coldiretti è impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano ad oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalitĂ  dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’ agricoltura con i cibi consumati ogni giorno”.