Un premio per l’agricoltura tech

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Giovane, preparato e in grado di dare un contributo concreto allo sviluppo dell’agricoltura del futuro. Filippo Iodice, 25enne di Ischia, è il vincitore del Premio AgraDemy 2017, il premio per la miglior tesi di laurea in Italia sul binomio informatica-agricoltura, promosso da AlmavivA, grazie alla sua tesi di laurea magistrale in Innovazione tecnologica e design per sistemi urbani e il territorio, discussa a dicembre 2016 presso l’università IUAV di Venezia, con un punteggio di 110 e lode. Il suo lavoro, intitolato “Metodologie basate su dati satellitari per il monitoraggio delle colture. Vantaggi tecnici, economici ed ambientali” si basa sull’approfondimento delle metodologie di agricoltura di precisione e dei relativi impatti sugli aspetti economici ed ambientali: come caso studio è stata scelta la zona del Veneto orientale.

Filippo, che oggi vive e lavora in Germania, ha creato un software, denominato Mcsat open source, per catalogare e classificare le colture (nel caso specifico diversi tipi di cereali) attraverso i dati dei satelliti. Grazie alla tecnologia applicata al campo, il sistema è in grado di supportare l’imprenditore agricolo nella conoscenza dei dati sul suolo, sulla salute delle coltivazioni e sulle scelte da compiere durante il ciclo di crescita. Il tutto, grazie a un monitoraggio che avviene attraverso gli “open data” dei satelliti della missione ESA, scaricabili gratuitamente e sviluppati nell’ambito del programma “Copernicus” per monitorare le aree verdi del pianeta e fornire supporto nella gestione di disastri naturali. Utilizzando due tecnologie, quella ottica e il telerilevamento Sar, Iodice ha costruito del modelli digitali utili a calcolare l’altezza della pianta e analizzando i pixel per stabilire quale sia la coltura presente in un determinato terreno. Un’operazione economicamente vantaggiosa anche per il Ministero dell’agricoltura che, si stima, con questa applicazione risparmierebbe circa un milione e mezzo di euro all’anno. E soprattutto per l’agricoltore, che può fruire dei dati elaborati e resi disponibili  all’interno di una piattaforma web e mobile che dà la possibilità di consultare e “interagire” con il proprio terreno agricolo.

L’AgraDemy è stato promosso da AlmavivA, la Società ICT leader in Italia nel settore agricoltura e partner consolidato delle principali Amministrazioni centrali dello Stato, con lo scopo di dare impulso al trasferimento di idee innovative dal campo della ricerca al settore agricolo, attraversato da una strategica trasformazione digitale, premiando alla migliore tesi di laurea o dottorato di ricerca discussa sul tema “Informatica e Agricoltura” nel corso dell’anno accademico 2016/2017 nelle Università italiane. “L’iniziativa avviata da AlmavivA e rivolta alle generazioni più giovani – ha sottolineato il Direttore Generale Ismea Raffaele Borriello, consegnando il riconoscimento al neo laureato – costituisce un importante contributo di idee ed energie innovative per la crescita dell’intero comparto agroalimentare”.

“Il Premio AgraDemy 2017 si propone come opportunità per dare forma alle idee – ha affermato Antonio Amati, Direttore Generale Divisione IT di AlmavivA – vuole avvicinare l’ambito della ricerca e i preziosi spunti accademici alla capacità progettuale di una grande azienda che ha le più elevate professionalità di System Integration in ambito Agrifood ed offre una costante impegno nella realizzazione di innovative soluzioni tecnologiche nel settore agricolo e di tutela del territorio”. La Giuria, composta da esperti del settore informatico e agroalimentare, ha valutato le proposte secondo criteri di rigore scientifico e organicità, originalità e contenuto innovativo, qualità e completezza delle conclusioni. Al vincitore viene assegnata una borsa di studio del valore di diecimila euro e offerto uno stage di sei mesi in cui applicare ed ulteriormente sviluppare la proposizione accademica.

Emiliano Raccagni