Un esempio di filiera cortissima…

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Perla del garda

Perla del Garda. Una denominazione che richiama immediatamente l’eccellenza dei risultati raggiunti negli anni dalla cantina dell’Azienda Agricola Morenica, sita in Lonato del Garda. Una cantina che oggi puo’ contare su una superficie vitata pari a trenta ettari di cui quattro in regime di agricoltura biologica e ventisei convenzionale, con inerbimento e senza impiego di diserbanti. “La filiera è “cortissima” in quanto vengono utilizzate esclusivamente uve di propria produzione, – ci dice Giovanna Prandini – peraltro, la nostra azienda è l’unica realtà in Lugana che interpreta il disciplinare di produzione in tutte le tipologie di vino previste, compreso lo Spumante Metodo Classico”.

Per consolidare tale prassi, Perla del Garda ha conseguito sin dal 2006 la certificazione di filiera UNI EN ISO 22005:2008 e più recentemente la certificazione MAKE IT SUSTEINABLE, inoltre partecipa al progetto VIVA Sustainable Wine promosso dal Ministero per le Politiche Agricole. In passato, inoltre, l’azienda ha già effettuato uno studio per l’eventuale futura installazione di pannelli fotovoltaici. Una realtà produttiva che, come avviene in generale nel contesto nazionale, e’ costretta, suo malgrado, a confrontarsi con le difficoltà che attanagliano la quotidiana attività.  “Sul mercato italiano il problema piu’ grande e’ certamente l’assenza di certezza dei pagamenti, in tal senso l’art. 62 sui tempi di pagamento, che in teoria dovrebbe tutelarci, viene regolarmente disatteso, – spiega Giovanna – in tale ambito, l’attività di recupero crediti e’ molto onerosa e inefficace, inoltre in sede di emissione fattura anticipiamo il 22% di Iva.” Insomma, oltre al danno la beffa, come si suol dire.

Ma le criticità sono anche altre: “Esistono troppi enti di controllo che si suddividono compiti e competenze, bisognerebbe semplificare, ritengo che NAS e Repressione Frodi sarebbero piu’ che sufficienti, – aggiunge Giovanna – il Ministro Martina ha dato segnali di apertura, dimostra attenzione ai problemi, tuttavia tanto c’e’ ancora da fare per rendere l’Italia competitiva come Francia e Spagna. Per esempio, un problema centrale del settore e’ rappresentato dall’etichettatura dei prodotti di qualita’, oggi non si forniscono le informazioni indispensabili al consumatore per una scelta consapevole, sia in merito all’origine sia al prodotto stesso. Addirittura per i vini da tavola non e’ consentito indicare l’annata  e la tipologia di uva vinificata”.

di Antonio Longo