Un accordo sull’indicizzazione del prezzo del latte

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Misure importanti per il settore lattiero caseario italiano sono arrivate durante la prima riunione del Comitato consultivo previsto dall’accordo di filiera presso il Mipaaf, durante il quale è stata raggiunta un’intesa su un sistema base di indicizzazione del prezzo del latte. L’accordo prevede l’impegno dell’industria di trasformazione  a definire un modello di contratto standard e di promuovere tra i propri associati l’utilizzo degli indici elaborati sul sistema base nei contratti che verranno stipulati per l’acquisto di latte. Si prevede, in sostanza un meccanismo oggettivo che tenga conto dei costi di produzione dell’andamento dei prezzi del latte e dei formaggi sul mercato interno ed estero, andando così a mitigare uno dei temi più spinosi nel rapporto con gli allevatori, che da mesi contestano un compenso non equo per il latte alla stalle. ”Ovviamente si tratta di un indice e non di un prezzo –ricorda Giampiero Calzolari, responsabile del settore lattiero caseario dell’Alleanza delle cooperative e presidente Granarolo-  ma lascia meno adito alla discrezionalità ed è una buona base per tutto il settore”.

Inoltre,  per quanto riguarda i 25 milioni di euro previsti per il settore zootecnico dall’intervento straordinario europeo, il ministro Maurizio Martina ha firmato il decreto per la ripartizione degli aiuti diretti alle imprese di allevamento per il latte prodotto e commercializzato nei mesi di dicembre 2015, gennaio e febbraio 2016. L’impatto stimato della misura è di 1 centesimo per litro di latte venduto alla stalla. Il decreto è stato già trasmesso ad Agea per l’erogazione dei contributi a circa 36 mila allevatori.

Secondo il Ministro, questo è stato uno snodo centrale per mettere in campo interventi strutturali, a partire dalla definizione del meccanismo di indicizzazione del prezzo. “Un punto centrale –ha detto-  atteso da anni, per tutelare meglio il reddito dei nostri allevatori, tenendo in considerazione parametri reali come i costi di produzione. La collaborazione tra le componenti della filiera,  va avanti e può diventare un fattore determinante per la ripresa del settore. Ora sarà importante applicare le decisioni prese e rispettare la durata minima dei contratti che deve essere di almeno un anno. Sul fronte degli aiuti europei, ho firmato il decreto di ripartizione dei 25 milioni di euro che Agea provvederà a erogare già dalle prossime giornate”

Al Tavolo poi, i rappresentanti della grande distribuzione hanno presentato un programma per attività di promozione straordinaria dei prodotti lattiero caseari italiani il cui fulcro prevede l’utilizzo di un marchio per consentire di individuare in maniera chiara e omogenea i prodotti lattiero caseari di origine 100% italiana sugli scaffali.

Positive le reazioni arrivate dalla rappresentanza del mondo agricolo.  Per Coldiretti si tratta di un passo avanti nel compimento del protocollo d’intesa per la stabilità e sostenibilità della filiera lattiero-casearia siglato il 26 novembre scorso, anche se le questioni legate al prezzo del latte futuro restano ancora aperte. “Si tratta – precisa la Coldiretti – di un ulteriore risultato concreto della mobilitazione che nel novembre scorso ha coinvolto decine di migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati. La battaglia continua per arrivare al più presto alla determinazione di un giusto prezzo da pagare agli allevatori e alla corretta identificazione dei prodotti che lavorano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come Made in Italy il prodotto importato”.

Confagricoltura ritiene importante la definizione di una comune metodologia da parte della filiera per l’indicizzazione del prezzo del latte. “Si è così creato –commenta l’organizzazione- un ulteriore strumento utile per la contrattualistica, che permetterà di modulare le quotazioni seguendo le fluttuazioni del mercato durante il periodo di valenza del contratto”.   In relazione al programma di promozione dei prodotti lattiero caseari con il marchio ‘100% italiano’, Confagricoltura chiede però un maggiore coinvolgimento di tutti i componenti della filiera e una maggiore chiarezza sulla sua attuazione.

”I contenuti del decreto per sbloccare i 25 milioni di euro di aiuti diretti agli allevatori sono apprezzabili ma la liquidazione delle risorse delle deve essere tempestiva e produrre gli effetti attesi in termini di impatto sui prezzi”, ha infine sottolineato CIA. Per il presidente Scanavino “Soltanto la prova dei fatti dirà se il modello individuato sarà efficace e gli obiettivi attesi raggiunti, ma una cosa è chiara: nessuna indicizzazione potrà mai prescindere da un’adeguata remunerazione e dalla salvaguardia dei costi di produzione sostenuti dalle imprese di allevamento

di Emiliano Raccagni