Tutto automatico

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Tra le tante possibili, sono due le conquiste che potrebbero cambiare (in meglio) la vita umana e che mi colpiscono particolarmente: lo spostamento fisico della materia, ovvero il teletrasporto (ricordate Star Trek?) e il poter eseguire delle azioni fisiche con il comando della sola mente.

Pensate come sarebbe entusiasmante potersi collocare su una pedana ed essere trasferiti (magari gratis e in tutta sicurezza…), seduta stante, su una spiaggia tropicale: niente stress da viaggio, niente code, niente tempo perso, ritardi… E provate ancora a immaginare come sarebbe piacevole poter far lavorare e controllare le macchine comandandole con la mente. Fantascienza? Certamente per ora si, ma in un futuro più o meno lontano, chissà…

Per il momento ci dobbiamo accontentare di un’automazione sempre più spinta, e di tentativi (più o meno riusciti) di robotizzazione. Se in campo industriale l’impegno in tal senso è massimo, anche in agricoltura non si scherza. Non passa manifestazione fieristica internazionale in cui non sia presente qualche novità in tal senso. Il SIMA che si sta svolgendo in questi giorni a Parigi non fa eccezione. Vorrei illustrare brevemente in questa occasione un’interessante dispositivo presentato da John Deere, che ha ottenuto la “medaglia d’argento” all’ormai tradizionale concorso dell’innovazione. Si tratta del John Deere AutoConnect, un meccanismo di accoppiamento del trattore con qualsiasi attrezzatura trainata.

In pratica, il trattore è dotato di un gancio del tipo a sfera (purtroppo molto diverso dal ben noto gancio agricolo italiano CUNA) a sollevamento telescopico, completato da una piastra verticale munita di diverse prese femmina di collegamento dell’alimentazione idraulica, pneumatica ed elettrica, collocato appena sotto al codolo terminale della pdp.

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Sul timone dell’attrezzo è fissato un blocco che comprende una semisfera femmina, una contropiastra verticale con le prese maschio delle utenze e completa dei perni di centraggio, e un codolo femmina. Come è intuibile, le due piastre devono combaciare a manovra conclusa, collegando quindi in modo efficace tutte le funzioni trattore-operatrice.

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Il bello sta proprio qui, e cioè il completo automatismo della manovra: il trattore può essere distante anche 10 m e più (a detta del costruttore) e in modo del tutto autonomo si autoregola in retromarcia a bassissima velocità per agganciarsi all’attrezzatura. Non c’è bisogno di alcun ausilio a terra. E qui sta il vero vantaggio, perché dopo i ribaltamenti, l’albero cardanico e la salita/discesa dal posto di guida, proprio la fase di collegamento motrice-operatrice è la quarta causa di infortunio grave in agricoltura. In pratica, non c’è più bisogno dell’operatore a terra, che si deve pericolosamente collocare tra il trattore che arretra e l’attrezzatura ferma per completare l’agganciamento, con tutti gli immaginabili rischi del caso.

Come è possibile tutto ciò? Alla sommità posteriore della cabina sono montate due videocamere, puntate in modo da poter inquadrare, ad una distanza congrua, un pannello inclinato in lamiera verniciato a scacchi bianchi e neri funge, che funge da “bersaglio”. In pratica, quando dopo aver inquadrato il pannello, le telecamere fanno da sensori per “guidare” il trattore verso l’attrezzo, con precisione millimetrica. Un bel progresso, non c’è che dire, verso una maggior livello reale di sicurezza!

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In effetti, come spesso accade, è più facile vedere che descrivere. E allora, se volete, ecco il link del filmato esplicativo: https://www.youtube.com/watch?v=ETkS75HgeYk

Novità assoluta? Non proprio, dato che già in passato altri esempi simili si sono visti all’EIMA, alcune edizioni fa. E la stessa John Deere, per i trattorini da giardino, ha messo a punto un accoppiamento semiautomatico dell’apparato rasaerba. E, sempre perché è più semplice vedere che descrivere, ecco il link anche di questo automatismo, chiamato curiosamente con lo stesso nome, Autoconnect: https://www.youtube.com/watch?v=OAhkJj6SBd4

Vi sembra troppo, rispetto alla realtà quotidiana agricola? Scetticimo? Dubbi sull’affidabilità e la durata (oltreché naturalmente sul costo…) di tutto ciò?

Può essere, ma se qualcuno in passato non si fosse fidato del progresso, saremmo ancora all’aratro a chiodo, non vi pare?

 

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