Tra campi, ospitalità e agroenergie

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L’azienda agricola Bagnod di Ayas (AO) è attiva nel settore rurale da quasi settant’anni e oggi proprietaria di due agriturismi e di ben tre impianti a energie alternative.

È dalla metà del secolo scorso che l’azienda agricola Bagnod abbina la tradizione alle più moderne tecnologie, sia per quanto riguarda la produzione di prodotti alimentari sia per ciò che concerne i servizi e l’attenzione dimostrata verso i turisti. Una continua espansione e più diversificazioni di successo hanno caratterizzato questa realtà, grazie all’intraprendenza imprenditoriale dei suoi titolari. La sua storia inizia nel 1946, quando i coniugi Gino e Clelia Bagnod, genitori dell’attuale titolare, Roberto, si trasferiscono dalla Val d’Ayas a Piverone (To), dove acquistano una cascina, innovano i sistemi di allevamento e rendono più efficienti le produzioni, senza snaturare la genuinità delle tecniche tradizionali. È poi Roberto, nel 1995, a prendere la decisione di rincasare in Val d’Ayas, acquistare l’Alpe Metsan e realizzare qui un alpeggio, destinato al bestiame e alla produzione dei prodotti tipici valdostani, in primis latticini e formaggi, e un piccolo punto vendita, che non ha tardato a divenire un punto di riferimento sia per i locali che per i turisti. Da qui, nel 1999, per valorizzare al meglio questi prodotti, la scelta di inaugurare il ristoro agrituristico “La Tchavana”, che nasce adiacente al fabbricato del vecchio alpeggio, e un paio di anni più tardi, nel 2001, l’apertura dell’agriturismo “La Schiavenza” a Piverone, per fare in modo che l’azienda agricola ottenesse un valore aggiunto anche negli otto mesi invernali.

Colture, allevamenti e agriturismi

Oggi l’impresa conta 300 ha di colture a cereali, 150 ha a prati e pascoli, 60 vacche in lattazione, 100 vitelloni da ingrasso, altrettanti da rimonta e 60 suini. La cascina in pianura a Piverone dispone di tre stalle, una sala mungitura, un caseificio per la lavorazione del latte, una cantina di stagionatura, un capannone per lo stoccaggio dell’alimentazione per il bestiame, due impianti da 1 MW di biogas, un agriturismo aperto tutto l’anno con punto ristoro e un punto vendita aziendale di carne, salumi e formaggi. Nell’alpeggio in Valle d’Aosta, invece, situato a 2.000 m, vengono accompagnate tutte le bovine durante il periodo estivo e sono presenti una stalla, un caseificio, una cantina di stagionatura formaggi, uno spaccio aziendale e un agriturismo, aperto da metà giugno a metà settembre. La famiglia, inoltre, svolge una piccola produzione di vino Nebbiolo che si può trovare in tutti i locali dell’azienda, grazie ad alcuni vigneti ereditati a Carema, un piccolo Comune piemontese al confine con la Valle d’Aosta. Attività importanti e continuative, quindi, che impiegano nove dipendenti fissi e cinque stagionali.

Commercializzazione diretta

Il prodotto, per i Bagnod, rappresenta un’autentica arte: le lavorazioni seguono con massimo rigore gli standard di qualità, oltre che le tradizioni tramandate di generazione in generazione. Gli alimenti, venduti unicamente attraverso i due spacci aziendali, sono i più disparati: carni, provenienti dagli allevamenti bovini e suini, salumi, formaggi freschi, semistagionati e stagionati, pasta fresca, cereali e varie confetture. “Per ora non ci interessano né la vendita all’estero né quella on line – spiega Bagnod –, dal momento che ciò comporterebbe necessariamente l’impiego di altra manodopera e, soprattutto, il prodotto non sarebbe sufficiente a soddisfare la domanda, visto che non abbiamo esubero di merce. Il nostro marchio aziendale è rappresentato dal nome della nostra famiglia, che abbiamo sempre portato avanti con orgoglio e che pian piano inizia a dare i suoi frutti, grazie alla serietà e all’impegno che investiamo ogni giorno nello svolgimento del nostro lavoro”.

Articolo di Zoe Parisi

 

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In sei anni l’azienda ha installato due impianti di biogas da 1 MW e un impianto fv da 40 kWp.

La più recente evoluzione dell’azienda Bagnod ha abbracciato il settore delle energie rinnovabili: il titolare, infatti, prendendo spunto da una visita in Germania, nel 2006 decide di puntare sull’energia rinnovabile da biogas e oggi, sfruttando il letame derivante dai propri allevamenti e le colture dedicate, produce energia pulita. “Sei anni fa abbiamo deciso di installare diversi impianti a energie rinnovabili in azienda per diversificare ulteriormente le attività dell’allevamento e quelle tradizionali, in modo da rendere l’impresa più competitiva e all’avanguardia – racconta Bagnod –; crediamo molto nell’energia pulita e nel rispetto dell’ambiente”. Così oggi l’azienda risulta dotata di due impianti a biogas agricolo da 998 kW, per una produzione annuale di 16.000.000 di kW, e di un impianto fotovoltaico da 41,4 kWp posto sul tetto di una stalla nella cascina di Piverone (To); sistemi per i quali è stato necessario un investimento complessivo di 6.000.000 di euro e per i quali si prevede un tempo di ritorno dell’investimento di otto anni. Il primo impianto di biogas è stato installato nel maggio 2007 e, grazie alla tenacia della famiglia, ha portato a buoni risultati, tanto da far sì che venisse inaugurato un secondo impianto nel novembre del 2010; del 2012, invece, è la realizzazione dell’impianto fotovoltaico. Questi sistemi, che contribuiscono concretamente alla produzione e immissione di energia pulita nella rete elettrica nazionale, garantiscono la completa autosufficienza energetica dell’azienda, un fatturato annuale di circa 4.000.000 di euro e un risparmio pari a 10.000 euro l’anno. “Siamo alquanto soddisfatti di questi impianti, che non richiedono un forte impiego di manodopera – chiarisce Bagnod –. Per l’installazione del primo sistema a biogas ci siamo rivolti all’azienda Biogas Energia, che ha sede a Torino, mentre il secondo l’abbiamo assemblato acquistando man mano i pezzi che ci occorrevano; oggi li alimentiamo con circa 100 tonnellate al giorno di reflui zootecnici e trinciati di mais e sorgo, oltre a triticale, sfalci d’erba e sottoprodotti agroindustriali”.[/box]