Sisma, fondi europei per le aziende colpite

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sisma foto coldiretti

Con la decisione di anticipare il  pagamento dei fondi di sviluppo rurale da parte di Agea per circa 7 milioni di euro salgono a 12 milioni i contributi europei che verranno erogati entro il 15 settembre alle circa mille imprese agricole dei 16 comuni colpiti dal sisma. Questo il risultato dell’incontro tra il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina e gli assessori delle quattro regioni colpite dal sisma. Anche l’agricoltura deve purtroppo fare i conti con i danni provocati dal sisma che ha colpito il Centro Italia. Per il settore primario, che in quei territori rappresenta assieme al turismo una delle principali risorse economiche, si segnalano centinaia di aziende agricole in difficoltà, con il 90% delle stalle danneggiate e migliaia di animali rimasti senza riparo.

Sono infatti quasi mille le aziende agricole dove si sono verificati danni strutturali alle case, alle stalle e ai fabbricati rurali ma anche perdite di mercato per la difficile collocazione del prodotto, costi aggiuntivi per la sistemazione degli animali sfollati, con seimila pecore e mucche presenti nella zona ora anche colpita dal maltempo fino al crollo delle presenze negli agriturismi per la paura del sisma. La situazione è chiara e precaria: gli allevatori non possono abbandonare gli animali e c’è bisogno di roulotte e tende, oltre ad acqua potabile, mangimi, generatori di corrente, refrigeratori, carrelli per la mungitura, pali e filo elettrificato per le recinzioni. Il sisma ha lesionato diverse strutture e solo al termine dei controlli si avrà l’esatta misura dei danni. In questi giorni,  il problema principale è quello di trovare un’altra sistemazione per gli animali, principalmente mucche e pecore,  anche in vista della stagione più fredda. Ma rischiano anche di restare interdetti i magazzini dove vengono ammassati fieno e cereali per l’alimentazione del bestiame.

Se la produttività delle mucche rischia di calare, è già certa, sempre secondo Coldiretti, la “fuga” dagli agriturismi delle zone terremotate, con i turisti che hanno abbandonato le camere subito dopo il terremoto, mentre sono numerose le disdette per i giorni successivi, per un fenomeno che sta interessando un po’ tutte le strutture delle province colpite. Lo stesso problema sta riguardando i punti aziendali di vendita diretta, frequentatissimi in questo periodo dai vacanzieri a caccia di souvenir enogastronomici. Coldiretti, tramite il presidente Roberto Moncalvo, era già intervenuta nei giorni scorsi per fare il punto con gli allevatori dell’area terremotata.  Secondo Moncalvo, “Ammontano a milioni di euro i danni provocati dal sisma nelle campagne dove è necessario far ripartire l’attività in un territorio a prevalente economia agricola. Occorre riconoscere la specificità dell’attività agricola e procedere al più presto alle verifiche dei danni con sostegni per la ricostruzione e per la perdita dei redditi”.

L’organizzazione di categoria ha chiesto al Governo di intraprendere una serie di azioni mirare al sostegno delle aziende, tra le quali la moratoria dei debiti da parte delle banche, la sospensione di pagamenti per le bollette e quella delle scadenze fiscali, oltre all’anticipo delle risorse dovute dall’Unione europea appena deciso.   Coldiretti ha  inoltre attivato una Unità di crisi per aiutare le aziende agricole colpite, con la collaborazione dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA) ma anche il cibo garantire l’alimentazione degli animali, con l’aiuto dei Consorzi Agrari d’Italia (CAI). Anche Arsial, l`Agenzia regionale per lo sviluppo e l`innovazione dell`agricoltura del Lazio, stanzierà un contributo di 100 mila euro per fronteggiare i primi interventi più urgenti e ha inoltre annunciato la creazione di un fondo di garanzia a sostegno degli agricoltori per le attività di ricostruzione utilizzando i fondi a disposizione con il Programma di sviluppo rurale.

di Emiliano Raccagni