Nuovi traguardi per l’Agricoltura sociale italiana

1553

Bildschirmfoto 2016-04-17 um 21.47.40

L’Italia detiene un primato forse poco noto ai più: secondo dati del Ministero delle Politiche Agricole sono attivi più di 1000 progetti di agricoltura sociale, in 390 cooperative sociali, che danno lavoro a 4000 occupati e sviluppano 200 milioni di € di fatturato. Si tratta di numeri che collocano l’Italia ai primi posti nello scenario europeo in questo ambito. Le organizzazioni che fanno parte di quest’universo hanno diverse forme giuridiche, ma gli scopi sono sempre coniugare l’agricoltura e la salute, promuovere il benessere fisico, mentale e sociale degli individui, promuovere l’inserimento delle persone svantaggiate.

L’agricoltura sociale italiana è stata anche oggetto di un’indagine promossa da Generali Italia, che ha visto anche la partecipazione di Confagricoltura e svolta per costruire il Welfare Index PMI. Essa ha analizzato il welfare aziendale – ovvero l’insieme delle iniziative che un’azienda può intraprendere per la sicurezza e il benessere dei dipendenti, delle loro famiglie e della comunità sociale in cui è inserita – focalizzandosi sulle PMI in Italia e sulle organizzazioni di agricoltura sociale. Di queste, 112 hanno partecipato all’indagine, equamente distribuite in tutta Italia e con almeno 500 giornate lavorative all’attivo. Uno dei dati emersi dall’indagine è stato l’aumento negli anni di questo tipo di organizzazioni che vede nell’agricoltura un’attività basilare per l’integrazione sociale. Infatti, alla domanda: “Da quanti anni l’organizzazione ha attuato le principali iniziative di agricoltura sociale?”, le risposte sono state le seguenti:

  • il 10,1% più di 15 anni fa;
  • il 9,1% da 10 a 15 anni fa;
  • il 18,4% da 5 a 10 anni fa;
  • il 21,1% da 3 a 5 anni fa;
  • il 41,3% meno di 3 anni fa

indicando una tendenza chiaramente positiva.

Mille giovani per l’agricoltura sociale

Recentemente per l’agricoltura sociale italiana è stato raggiunto un ulteriore traguardo. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha infatti siglato l’accordo per il progetto cofinanziato di impegno di mille giovani del servizio civile nazionale in esperienze di agricoltura sociale in tutta Italia. L’intesa prevede che i mille giovani possano lavorare in progetti di agricoltura sociale con attività come l’inserimento lavorativo di persone con difficoltà temporanee o permanenti in aziende agricole o cooperative sociali agricole; la formazione, soprattutto con forme come la borsa lavoro e il tirocinio, per soggetti a bassa contrattualità, finalizzate anche all’inserimento lavorativo; l’offerta di attività di co-terapia, in collaborazione con i servizi socio-sanitari, per persone con difficoltà psico-fisico.

TRaguardi

L’Italia – ha affermato il Ministro Martina – è ancora una volta all’avanguardia sul fronte dell’inclusione sociale e della formazione sul lavoro. Avremo mille giovani del servizio civile nazionale che potranno dare il loro contributo nei progetti di agricoltura sociale. Significa contare su volontà e passione dei ragazzi che potranno entrare in contatto con esperienze del terzo settore. Diamo così un’attuazione immediata all’importante legge sull’agricoltura sociale approvata in Parlamento, sostenendo concretamente anche percorsi di formazione in questo mondo. Guardare alla terra significa guardare al futuro, compreso quello professionale“. “La cultura dell’ambiente, dell’alimentazione ed anche dell’agricoltura sono tematiche attualissime e rappresentano uno sbocco economico e occupazionale per il nostro Paese. (…) La firma del protocollo consentirà a ulteriori 1000 giovani di poter svolgere il Servizio Civile Nazionale, rendendo sempre più concreto l’impegno del Governo ad offrire tale opportunità ad un numero sempre crescente di giovani” ha affermato il sottosegretario Bobba, commentando l’accordo siglato.

Per tutti i dettagli relativi ai progetti di Servizio Civile in Agricoltura Sociale che saranno attivati occorrerà attendere la pubblicazione dei bandi ufficiali. Per rimanere informati: QUI