L’unico. Peccato!

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Ce l’hanno rammentato in tutti i modi, per mesi e mesi. “Feeding the planet, energy for life”: ovvero, nutrire il pianeta, energia per la vita. E’ il tema di Expo 2015, che si è aperta a Milano. Roba “nostra” dunque: sia per il tema, decisamente agricolo, sia perché l’Esposizione Universale si svolge in Italia. Apertura in pompa magna, con grande sfoggio di manifestazioni pubbliche al più alto livello (celebrazioni, discorsi, concerti…). In 6 mesi, si prevedono 20-24 milioni di visitatori: una massa oceanica di persone che probabilmente farà anche (giustamente) del turismo, godendo delle bellezze che il nostro Paese offre. Dicevo però che il tema di Expo 2015 coinvolge in primis il mondo agricolo, sia nel suo compito primario di fornire nutrimento agli esseri viventi della terra, sia in quello più recente di produrre energia per consentire la vita (si pensi ad esempio al biogas, alla filiera legno-energia, ecc.). Quindi, logica avrebbe voluto che anche il settore della meccanizzazione agricola fosse presente in modo massiccio a Expo 2015. Impegno coinvolgente soprattutto i costruttori italiani, dato che si gioca “in casa”. Magari quelli più grandi e strutturati in primis, con padiglioni (o quantomeno loro parti) organizzati in autonomia, per offrire un’immagine adeguata di una realtà forte, quella delle macchine, assolutamente irrinunciabile nell’agricoltura mondiale moderna. Infatti, se si vuole produrre cibo a sufficienza per tutti, auspicabilmente rispettando l’ambiente nel modo migliore, non è minimamente pensabile oggi di fare a meno delle macchine in agricoltura. E invece? A conti fatti, solo New Holland (deve essere francamente detto) ha ritenuto opportuno, e probabilmente doveroso, essere presente in forze a questa kermesse planetaria.

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Un rendering del Padiglione New Holland a Expo 2015.

 

Con un padiglione tutto suo in cui, dicono i bene informati, avrebbe voluto mostrare, esporre appunto, di più di quello che le è stato consentito. L’apprezzamento va quindi a questo costruttore, che pur nella sua natura di multinazionale una “matrice” italiana ce l’ha, e l’avrà sempre.

In particolare, ha esposto (sul tetto del padiglione, purtroppo solo in modo statico per ragioni di sicurezza) un T6 Methane Power, una macchina equipaggiata con un quadricilindrico a ciclo Otto prodotto da FPT Industrial, da 135 CV e coppia max di 620 Nm.
Il metano compresso è stoccato in un insieme di 9 serbatoi integrati nel design complessivo, senza compromessi per la visibilità e la luce libera da terra, e garantisce una discreta autonomia operativa. Ovviamente, la sostenibilità ambientale è ai massimi livelli, dato che l’alimentazione a metano produce l’80% in meno di emissioni rispetto ad un motore diesel tradizionale, mentre il catalizzatore a 3 vie assicura la piena conformità al livello Tier 4 Final senza necessità di alcun post-trattamento dei fumi di scarico. Inoltre, se il T6 è alimentato a bio-metano, la carbon footprint della macchina è virtualmente nulla.

NH-xblog

Il T6 Methane Power esposto sul tetto del padiglione NH a Expo 2015.

 

Il T6 a metano è uno “dei pezzi forti” del Sustainable Farm Pavilion di NH a Expo, che al suo interno coinvolgerà i visitatori in un percorso tematico di realtà aumentata e di simulazione virtuale, a esaltare il concetto di “Clean Energy Leader”, ovvero il modo in cui uno dei leader della meccanizzazione agricola vede il presente e progetta il futuro per produrre più cibo, utilizzando saggiamente le risorse, eliminando gli sprechi e preservando l’ambiente.

E gli altri?

Non ne sono al corrente nel dettaglio, ma immagino che essendoci sia un’Expo “statica” (ovvero la mostra nei padiglioni di attività, processi, usi e costumi, ecc.) che una dinamica, con manifestazioni, convegni, congressi, ecc. che si succederanno nel semestre maggio-ottobre, anche altri costruttori italiani (magari nel palazzo Italia e con il robusto supporto di FederUnacoma) e stranieri avranno programmato delle iniziative per firmare la loro presenza a questa manifestazione di portata decisamente mondiale. Certamente, la prima obiezione degli assenti è quella del costo, dell’impegno economico che comporta una partecipazione anche minimale a Expo 2015; ma la pubblicità, ovvero il far conoscere al meglio i propri prodotti, fa parte delle attività che ogni azienda persegue necessariamente per promuovere il suo business. Le seconda osservazione è che Expo è sostanzialmente rivolta al grande pubblico, e non agli addetti del settore. Ma, comunque, l’impatto mediatico sarà notevole… E allora, quale miglior vetrina di Expo 2015 per i costruttori nostrani, dato che si gioca in casa? Ancora di più tenendo conto che, da sempre, la meccanizzazione agricola italiana raccoglie il 75-80% il suo fatturato all’estero…

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