L’olio diventa spalmabile

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Reolì Srl, nata nel 2015 dallo spin-off accademico R&DCal, industrializza il brevetto del progetto PON-Ricerca e Competitività 2007-2013 “Spread Bio-Oil” messo a punto dal Laboratorio di Reologia e Ingegneria Alimentare dell’Università della Calabria. L’azienda è un’eccellenza tutta italiana: dalla ricerca e sviluppo alla produzione, fino alla distribuzione, tutte le attività di Reolì si svolgono nel nostro Paese. L’interazione virtuosa tra il mondo della ricerca e l’industria ha visto l’implementazione di un processo  innovativo per la produzione di grassi vegetali semisolidi, dando vita a un olio spalmabile palm free, lattosio free e colesterolo free, oltre che privo di allergeni e grassi idrogenati.

Il progetto ha sviluppato un sostitutivo ai condimenti derivati da proteine animali ricchi di colesterolo e lattosio, come il burro, e da quelli contenenti olio di palma o grassi idrogenati come le margarine, i cui consumi pro capite in Italia sono stimati su base annuale pari a circa 4,1 e 4,3 Kg. Infine i prodotti Reolì si propongono come alternativa al tanto dibattuto olio di palma di cui in Europa l’importazione complessiva (includendo quindi gli usi specificatamente industriali) registrata nel 2015 è pari a circa 6,6 milioni di tonnellate, quantità più che triplicata rispetto all’inizio degli anni 2000.

“Gli atenei italiani sono una fucina di nuovi progetti, brevetti e invenzioni che spesso non  trovano una reale applicazione nell’industria. Noi abbiamo l’orgoglio e il piacere di essere partiti dalla ricerca per sviluppare e industrializzare un prodotto altamente innovativo”. – afferma il management di Reolì – “Anche se la nostra realtà è nata di recente, l’idea imprenditoriale ha radici che partono da un iter di ricerca pluriennale svolto in sinergia con il laboratorio di ingegneria alimentare dell’Università della Calabria. Il frutto di questa collaborazione è l’ingegnerizzazione di un prodotto unico che fin dai primi riscontri avuti promette di riscuotere grande successo nel mercato alimentare”.

Un processo produttivo innovativo

Reolì prende il nome da reologia, il ramo della fisica che studia l’origine, la natura e le caratteristiche di deformazione dei corpi sotto l’azione di forze esterne. La tecnica impiegata per cristallizzare l’olio consiste in un processo fisico che non ne altera le proprietà organolettiche, non prevede aggiunte di conservanti artificiali e non ricorre a processi di idrogenazione catalitica degli oli vegetali lavorati. La lavorazione degli olii avviene, inoltre, a basse temperature per non alterarne proprietà e caratteristiche.

La produzione avviene nel nuovissimo stabilimento Reolì dove è in funzione un impianto innovativo completamente automatizzato a ciclo continuo. Il sistema di stoccaggio degli oli e la linea di lavorazione del prodotto operano in ambiente totalmente asettico, sotto battente di gas inerte (azoto), quest’ultimo idoneo al contenimento e controllo dei fenomeni ossidativi degli oli vegetali processati (costituiti prevalentemente da acidi grassi insaturi) fortemente favoriti dal contatto con l’ossigeno.

“Il processo di organogelazione, che attribuisce la consistenza solida dell’olio, non comporta un’alterazione chimica della sua composizione.” – spiega Lucia Seta, R&D Engineer di Reolì – “Non è la molecola a essere modificata ma i legami molecolari e per questo le proprietà organolettiche dell’olio non vengono alterate. Il prodotto finito risponde ai requisiti di produzione alimentare anche dal punto di vista della consistenza meccanica”.

La tecnica adottata per l’ottenimento dei condimenti Reolì si basa sull’impiego di emulsionanti di origine vegetale in grado di solubilizzarsi nell’olio e di sviluppare al suo interno, in particolari condizioni di temperatura e concentrazione, un reticolo cristallino idoneo a incrementarne la consistenza fino a renderlo semi-solido.