L’industria agroalimentare in miniatura

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Una linea per la produzione di marmellate e confetture ad alto valore aggiunto. Essiccatoi ad energia solare, un mini-caseificio, un negozio mobile con banchi refrigerati, anch’essi alimentati tramite il fotovoltaico. Tutti impianti perfettamente funzionanti, con in comune un “piccolo” particolare. Piccolo, appunto, essendo tutti in miniatura. Sono i fiori all’occhiello del progetto Ipatech, presentato a Expo dal  CRA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) che lo ha realizzato coordinato attraverso la sua sede CRA Orticoltura di Monsampolo del Tronto (AP). La ricerca è finalizzata a favorire lo sviluppo delle imprese agroalimentari, medie e piccole, sulle sponde dell’Adriatico, facilitando il loro accesso all’innovazione tecnologica e alle opportunità da essa offerte, in un’ottica nazionale e transnazionale.

Il partenariato ha infatti visto la risposta di importanti strutture pubbliche e private di cinque Paesi dell’Area Adriatica (Croazia, Bosnia-Erzegovina, Albania, Italia e Grecia). Alla base di Ipatech le conoscenze e le innovazioni “miniaturizzate” realizzate nell’ambito del progetto MIERI, coordinato dal CRA Industria Agroalimentare di Milano e incentrate, appunto, sulla trasformazione dei prodotti agroalimentari. Ogni partner del progetto ha acquistato, grazie ai fondi disponibili, un macchinario miniaturizzato e lo ha reso accessibile e fruibile da parte degli imprenditori della propria regione.

L’intento del progetto – afferma il prof. Michele Pisante, subcommissario del CRA – è stato quello di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese dei Paesi che si affacciano sull’Adriatico i macchinari innovativi prodotti dalla ricerca. In tal modo, è stato possibile consentire anche a piccoli operatori, sparsi sul territorio, l’accesso e l’utilizzo di tecnologie di pari livello – se non superiori – a quelle della grande industria, ma con dimensioni e costi accessibili. Un modello vincente di trasferimento della conoscenza volto ad uno sviluppo diffuso del territorio“.

A ciascuno, quindi, la sua fetta di specializzazione. Il CRA e l’Università di Teramo hanno acquistato i macchinari miniaturizzati per la produzione di passate e marmellate, attualmente installate presso il CRA-Orticoltura; il Fondo di Sviluppo Albanese, così come BIC Epiro hanno preferito un Mini-caseificio, che è stato messo a disposizione degli agricoltori rispettivamente presso l’Università di Tirana e presso la Scuola di formazione per prodotti caseari di Ioannina, in Grecia; AULEDA, Ente di Sviluppo Albanese con sede a Valona, ha optato per un mini-frantoio; mentre AZRRI, Ente di Sviluppo Rurale Croato – con sede in Istria, a Pazin – ha acquistato un negozio mobile refrigerato con pannelli solari; infine, sia la Camera di Commercio Croata che l’Associazione di Sviluppo Rurale di Brindisi hanno comprato un Essiccatore solare. La scelta della tipologia di macchinario è stata effettuata dopo una attenta valutazione delle aree pilota, che ha compreso anche interviste ad agricoltori e a portatori di interesse.

Sotto i riflettori italiani, in particolare, è stato quindi l’impianto pilota per la produzione di marmellate, che dal punto di vista operativo si è dimostrato utile,  in quanto, grazie alle temperature molto basse rispetto a quelle della trasformazione tradizionale, si preservano maggiormente le caratteristiche nutrizionali e organolettiche delle materie prime di base. Non è mancato, da qui in poi, il fondamentale passaggio di trasferimento tecnologico. La Cooperativa Sociale In- contro di Roseto degli Abruzzi (Te), impegnata in attività con ragazzi disabili si è interessata al macchinario per la produzione di passate e marmellate e, pertanto, ha realizzato con frutta propria 4 differenti sperimentazioni. Il prodotto ottenuto è stato giudicato così valido da stimolare i vertici della Cooperativa a presentare un progetto presso un altro ente finanziatore per la compartecipazione al futuro acquisto del macchinario stesso.

Articolo di Emiliano Raccagni