L’Europa accelera sulla banda larga nelle campagne

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La Commissione europea punta a una sempre più rapida diffusione della banda larga nelle aree rurali come veicolo di sviluppo per l’economia. Per questo le zone ancora prive di connessione internet veloce saranno oggetto di una specifica mappatura e di missioni di assistenza tecnica mirata da parte di esperti. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi dal commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan ai ‘Broadband Days’ a Bruxelles. Per accelerare la possibilità di fare arrivare collegamenti rapidi anche nelle campagne la UE ha pensato a un piano d’azione, prevedendo che le regioni possano dare priorità a questa infrastruttura in caso di riprogrammazione della spesa dei fondi di sviluppo rurale e degli altri fondi strutturali. Le altre azioni riguardano l’elaborazione di una metodologia comune per programmare e monitorare gli investimenti, l’aggiornamento della guida della Commissione per i privati che vogliono realizzarli e la preparazione di un quadro di riferimento per i progetti futuri. Bruxelles ha poi lanciato ufficialmente la rete di uffici di consulenza tecnica sul territorio (European Network of Broadband Competence Offices, Bco) per aiutare le autorità locali e regionali a investire nella diffusione della banda larga. A questi uffici potranno rivolgersi anche cittadini e imprese della zona per avere supporto nell’accesso ai servizi broadband. Nel suo intervento, Hogan ha spiegato che gli uffici potranno fornire una guida ai promotori di progetti, pubblici o privati, utenti o investitori. Lo scopo è raccogliere tutte le informazioni relative alla banda larga, come finanziamenti, tecnologia o questioni normative, in un unico punto di contatto all’interno dei Paesi dell’Ue.

L’accesso a Internet ad alta velocità è fondamentale per il futuro dell’agricoltura, collegato a nuove applicazioni digitali come l’agricoltura di precisione, sostiene anche la Direzione generale dell’Agricoltura della Commissione europea. L’accesso alla banda larga è anche la base per i servizi elettronici che potrebbero aiutare a superare l’accesso meno ottimale alle infrastrutture e ai servizi in molte zone rurali, contribuendo a renderle un luogo attraente per vivere e lavorare -per i giovani e le generazioni più anziane- e aiutando a ridurre la pressione nelle città.

I dati, del resto, fotografano una situazione di grande differenza tra aree, con le zone fuori dai grandi centri urbani su cui dovranno concentrarsi gli sforzi per colmare il gap sull’accesso Internet ad alta velocità: qui infatti si assiste a una diffusione limitata al 40% rispetto al 76% delle famiglie totali dell’Unione europea. Il divario digitale città-campagna non è solo uno squilibrio tra tecnologia o connettività ma un divario sulle reali opportunità da cogliere. Fino a oggi l’Unione europea ha stanziato circa 6 miliardi di risorse per finanziare l’installazione a banda larga e altre infrastrutture digitali, in particolare nelle zone rurali e periferiche, per il periodo 2014-2020. Si tratta di un aumento significativo dai 2,7 miliardi investiti nel precedente periodo di bilancio. Di questo, circa un miliardo proviene direttamente dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

Emiliano Raccagni