L’attrezzo combinato

5161

Il Combinato “COMBILAM” di ma/ag è un attrezzo per la preparazione del letto di semina (e in generale per la lavorazione dei terreni) nell’ottica di un’agricoltura conservativa, destinato quindi all’impiego su terreno sodo secondo le tecniche della minima lavorazione. L’attrezzatura è composta da differenti elementi lavoranti disposti in sequenza che combinati fra loro consentono in un’unica passata di ottenere l’effetto desiderato. La gestione del residuo è garantita da un insieme di dischi anteriori dell’attrezzo composto da elementi ondulati di grande diametro fissati su sezioni con regolazione della profondità di lavoro idraulica variabile da 5 a 15 cm. Il dissodamento del terreno è garantito da due file di ancore curve tipo Michel che consentono di lavorarlo per una profondità variabile da 20 a 40 cm. Queste producono il dissodamento del terreno in profondità senza inversione degli strati. A completamento dell’attrezzo è previsto un ulteriore kit sminuzzature posteriore composto ancora da dischi ondulati di grande diametro fissati su un telaio con regolazione idraulica dell’altezza. La particolare disposizione degli elementi ed il bilanciamento delle masse consente una perfetta miscelazione del terreno, un piano di lavoro ottimale, ed una significativa riduzione della potenza impiegata.

L’attrezzo viene correntemente impiegato secondo due diverse tipologie di lavoro: per una lavorazione “a tutto campo” in cui è necessario gestire il residuo superficiale e dissodare in profondità oppure per una lavorazione “a file” in cui viene eseguita una gestione del residuo superficiale con la dischiera anteriore, ma diventa fondamentale una lavorazione “di precisione” con le ancore preparatorie per la semina sulla fila. Recenti esperienze hanno dimostrato che mediante consolidate tecniche di “precision farming” con guida satellitare assistita da GPS è possibile lavorare sulla fila e riseminare con un’adeguata seminatrice monogerme sulla stessa. I risultati in termini di produttività su alcune realtà italiane ed estere hanno dimostrato la validità del sistema combinato lavorazione–semina. Le rese di produzione di questo anno erano paragonabili a quelle ottenute nella stessa zona eseguendo una lavorazione di tipo tradizionale.

In conclusione il vantaggio che ne deriva dall’impiego dell’attrezzo è sostanzialmente quello di seguire l’approccio della minima lavorazione del terreno con tutte le caratteristiche del metodo (lavorazione del solo strato superficiale, migliore regimazione idrica, riduzione del fenomeno dell’erosione dei suoli, risparmio in termini di carburante e manodopera, rapidità dell’esecuzione dei lavori). L’elevata velocità di lavoro ed il fatto di eseguire più operazioni in un unico passaggio permette di intervenire con maggiore tempestività e di ridurre i costi di lavorazione. L’attrezzo è disponibile nella versione portata, movimentato dal sollevatore con telaio fisso o pieghevole idraulicamente a 2,50 m per il trasporto su strada e nella versione trainata e semiportata con carrello idraulico. Le larghezze di lavoro variano da 3,00 m a 5,30 m, per una potenza richiesta da 180 a 350 CV.