La Valle del Biologico

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Come una realtà marginale e abbandonata può risollevarsi e trovare nuovo slancio quando le potenzialità del territorio si sposano con la produzione, garantendo reddito alle aziende. Il caso della Val di Vara e di Varese Ligure.

Da diversi anni, non è una novità, il biologico è un settore in espansione e non conosce crisi. Non tutti sanno, però, che in Italia esiste un piccolo paese che da oltre 15 anni si distingue in questo comparto e nel biologico ha trovato un punto di forza per il rilancio delle attività commerciali del territorio e per la creazione di nuovi posti di lavoro, divenendo un modello e un esempio di economia ecosostenibile anche al di fuori dei confini nazionali. Questo paese è Varese Ligure (Sp), posto nell’Alta Val di Vara, in Liguria. Con una superficie di 140 kmq per 2.200 abitanti, Varese Ligure si è affermato per la sua politica ambientale e il sostegno alle energie alternative ed è stato riconosciuto come il primo distretto ecologico europeo. Il Comune, infatti, nel 1999 ha conseguito il titolo di primo paese in Europa certificato per la qualità ambientale ISO 14001 e la Registrazione EMAS da parte del Comitato Ecolabel – Ecoaudit per il rispetto e la protezione del territorio.

L’artefice della ‘svolta verde’

Ma partiamo dall’inizio, quando, negli anni Novanta, Maurizio Caranza diventa sindaco del Comune di Varese Ligure, il centro più importante della Val di Vara. L’amore che lo lega a quei luoghi, alle ricchezze e alle tradizioni locali, lo spinge a creare un progetto, che continua tuttora, nonostante la sua scomparsa, volto a contrastare lo spopolamento e il deterioramento ambientale che dagli anni Cinquanta e Sessanta stavano provocando un progressivo decadimento della Valle. All’epoca della sua elezione, infatti, Caranza deve confrontarsi con una situazione difficile, caratterizzata dall’esodo degli abitanti verso la costa e dall’abbandono delle frazioni, a causa di tassi di attività estremamente bassi (circa la metà dei residenti occupava allora posti di lavoro fuori dalla Valle, con il consistente pendolarismo che ne derivava) e percentuali elevate di disoccupazione, con il rischio della scomparsa definitiva del patrimonio e della cultura contadina. L’allora primo cittadino inizia un’opera di vero e proprio recupero del territorio, ricercando la cooperazione degli abitanti e dei produttori locali al fine di unire i benefici derivanti dalla valorizzazione delle ricchezze naturali e delle produzioni tipiche, obiettivi che portano all’idea di convertire le attività e le aziende agricole della Valle al metodo biologico.

Biologico, ma non solo…

Questa è solo una delle azioni messe in atto da Caranza, a cui fa seguito la nascita di due cooperative: la prima dedita alla raccolta e lavorazione del latte e la seconda alla macellazione e commercializzazione delle carni dei bovini allevati in zona, due realtà che contribuiscono a creare sbocchi di mercato per le produzioni agricole locali e a rivalutare, fin da subito, la qualità ambientale e di vita dell’Alta Val di Vara. Poi la scommessa di puntare sul turismo sostenibile e sulle fonti ad energia rinnovabile, con l’installazione di quattro pale eoliche, di pannelli fotovoltaici e pannelli solari per l’acqua calda su più edifici pubblici, come la scuola media, il palazzo comunale e la piscina, oltre alla realizzazione di una centrale idroelettrica nell’acquedotto. E prima di tutto questo, a inizio mandato, la richiesta, e l’ottenimento, di contributi economici europei per il recupero paesaggistico e la ristrutturazione del centro storico del paese, oggi una piccola meraviglia architettonica di rinnovato splendore, un borgo circolare che ricorda, dall’alto, il simbolo della moneta unica europea. In questo modo, caparbiamente e con grande forza di volontà, questo straordinario amministratore del territorio ha saputo trasformare la povertà di iniziative imprenditoriali in ricchezza di ambiente, attirando investimenti e opportunità di lavoro strettamente controllate e finalizzate a perpetuare la salubrità dell’ambiente e il vivere sano dei cittadini e dei turisti.

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