La TAC che smaschera l’olio fasullo

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tac salvaolio

Arriva la prima Tac salva olio per smascherare gli extravergine fasulli e aiutare i produttori impegnati nella lotta alla contraffazione. La novità è stata presentata dalla Coldiretti nel corso della Giornata nazionale dell’extravergine italiano, con il macchinario realizzato dal gruppo di ricerca del laboratorio di Chimica Generale ed Inorganica del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali, Università del Salento, guidato dal Prof. Francesco Paolo Fanizzi, che si occupa di caratterizzazione di oli extravergine di oliva (blend e monovarietali). Lo strumento utilizza in pratica la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (Nmr), in combinazione con l’analisi statistica multivariata, per scoprire la reale identita’ dell’olio di oliva e smascherare le frodi. Il campione di olio viene diluito in cloroformio deuterato e trasferito in un tubo per la risonanza magnetica nucleare, dove viene analizzato nello spazio di una decine di minuti. In pratica, la Tac “fotografa” – spiega la Coldiretti – tutto quello che c’è dentro l’olio, creando un’immagine che viene quindi visualizzata su un monitor. Qui il campione viene confrontato con quelli contenuti nel database di riferimento, dove sono presenti le differenti varietà di oli italiani, per capire se ha le stesse caratteristiche oppur no. Utilizzando sia la cultivar che la provenienza geografica come discriminante, è oggi possibile – evidenzia la Coldiretti –  compiere un’analisi piu’ approfondita del prodotto in relazione alla propria origine geografica, ottenendo buoni risultati sia per oli caratterizzati fenotipicamente che per oli prodotti con l’utilizzo di micromolitore e corredati da un accurato esame del genotipo. “Un’innovazione tecnologica che sostiene la battaglia che stiamo portando avanti per garantire la  trasparenza dell’olio Made in Italy” ha commentato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel ricordare che l’attività di controllo da parte delle forze dell’ordine ha portato nel 2014 a sequestri per 10 milioni di euro, grazie a oltre 6 mila controlli sul comparto da parte dell’Ispettorato repressione frodi.