La sospensione non è più un lusso. O no?

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sospensioni SAMESulla maggior parte dei trattori, allo smorzamento delle vibrazioni derivanti dal transito su superficie sconnessa contribuiscono normalmente gli pneumatici e la sospensione del sedile. La sospensione della cabina, e soprattutto quella dell’asse anteriore, sono innovazioni piuttosto recenti, introdotte soprattutto sui modelli maggiormente deputati a lunghi trasporti su strada. L’asse anteriore sospeso riduce infatti drasticamente il fenomeno del beccheggio, quel fastidioso saltellamento che si instaura quando si viaggia ad alta velocità, e che rende talvolta difficoltoso il controllo del veicolo. Meno avvertito è invece il miglioramento vibrazionale dell’operatore, che invece apprezza maggiormente un buon sedile ammortizzato.

Se al suo apparire la sospensione dell’asse anteriore era quindi una prerogativa esclusiva dei trattori da campo aperto e di alta potenza, qualche anno fa con la serie 200 per prima Fendt ha introdotto questa novità anche nel segmento dei trattori specializzati, integrandola con la funzione di autolivellamento (disinseribile) e uno stabilizzatore antirollio.

Ma l’evoluzione in tema prosegue senza sosta: alla fine del 2015 Same Deutz-Fahr rilancerà, proponendo per la sua gamma vigneto-frutteto un asse anteriore sospeso a ruote indipendenti, caratterizzata dall’incernieramento dei bracci in posizione centrale su un apposito supporto anteriore, controllati tramite due cilindri idraulici e tre accumulatori ad azoto, in relazione ai segnali provenienti da sensori di velocità, inclinazione dell’asse e posizione del volante. La gestione del dispositivo, ovviamente elettronica, ha permesso di includere sia l’Anti-dive, una funzione che irrigidisce la sospensione in frenata, per diminuire l’abbassamento dell’avantreno e il conseguente trasferimento di carico verso l’anteriore, che l’Anti-rolling, per adattarne la rigidezza nelle sterzate veloci, a tutto vantaggio della stabilità e dell’aderenza del mezzo. Tale soluzione permetterà anche di aumentare l’angolo di sterzatura, poiché le ruote lavoreranno sempre sull’asse verticale, senza interferenze con il carro del trattore.

Tutto molto interessante e innovativo, per l’ambito trattoristico.

Ma quale sarà l’impatto sul mercato? Sarà una dotazione ad adozione generalizzata, oppure resterà appannaggio di pochi facoltosi acquirenti? Quale sarà, infatti, la sua incidenza sul costo globale della macchina? Sarà affidabile? E la manutenzione?

E’ immaginabile che, come quasi sempre accade, una valutazione ragionata, ovvero il noto calcolo costi-benefici, sarà il fattore determinante il successo, o meno, di questa novità. In particolare, oltre all’innegabile miglioramento nei trasporti, sarà interessante scoprire se anche in campo, ad es. in abbinamento con potatrici e cimatrici, si potranno ottenere riscontri positivi tangibili, specie in termini di precisione di intervento sulla coltura alle normali velocità operative, anche in presenza di superfici piuttosto accidentate.

 

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