La ‘rivoluzione’ Michelin: migliori rese e risparmio di carburante

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Lavorare meglio il terreno, sfruttare tutte le potenzialità del trattore su strada e in campo, risparmiare tempo e risorse, a partire dal carburante. Questa la missione che il settore agricoltura di Michelin ha posto in essere durante una dimostrazione in campo organizzata in provincia di Brescia per testare l’impatto delle pressioni sul consumo di carburante utilizzando pneumatici IF AXIOBIB.

Le premesse

Se oggi per un agricoltore la sfida più grande è quella di produrre in modo efficiente e sostenibile con macchine agricole sempre più performanti, quella di Michelin è dotarle di pneumatici in grado di sfruttare la loro potenza, l’efficienza, le prestazioni e la resa agronomica, riducendo il consumo di carburante. Per questo, dopo il radiale (lanciato dalla casa francese negli anni ‘70) e la tecnologia Ultraflex, che nel 2004 ha visto esordire il primo pneumatico in grado di lavorare con il 40% di pressione in meno con uguale capacità di carico, è arrivato EVOBIB, definito da Michelin ‘la terza rivoluzione’. Si tratta di un pneumatico ‘2 in 1’, dotato di un’innovazione tecnologica brevettata che ne trasforma la forma e il profilo a seconda della pressione di gonfiaggio. A una pressione bassa l’impronta al suolo aumenta riducendo la compattazione e aumentando la trazione. Viceversa, con una pressione di circa 2 bar il pneumatico si trasforma in modo tale che solo la parte centrale entri in contatto col suolo, generando risparmio di carburante.

Nuova gamma

I pneumatici della nuova gamma VF AXIOBIB 2, sono specificamente concepiti per i lavori pesanti e le colture intensive, oltre che per il trasporto. Offrono un’impronta al suolo allungata grazie a una superficie di contatto più ampia (fino al 19%), permettendo di migliorare la trazione fino al 35%. Caratteristiche che si traducono in un beneficio del 7% di produttività per l’agricoltore che può utilizzare i macchinari agricoli a una pressione inferiore rispetto ai pneumatici standard, proteggendo così la salute del suolo riducendo la formazione di solchi e la compattazione. Aumentare il contatto con il suolo, inoltre, permette di migliorare la trazione e ridurre lo slittamento delle ruote, aspetto che consente a sua volta di diminuire il tempo passato sul campo, migliorando la produttività e il risparmio di carburante. Inoltre, questi pneumatici sono compatibili con i sistemi di telegonfiaggio, grazie ai quali l’agricoltore può utilizzare tutta la curva pressioni del pneumatico per beneficiare delle migliori prestazioni in tutte le condizioni di utilizzo, su strada o in campo. I pneumatici di questa gamma sono in grado di raggiungere fino a 0,6 bar. Altra caratteristica, la compatibilità con i cerchi d’origine: questi pneumatici presentano la marcatura Narrow Rim Option (NRO) che permette l’utilizzo di una larghezza del cerchio ridotta rispetto a quella utilizzata dalle norme ETRTO per pneumatici IF o VF della stessa dimensione, aumentando così le possibilità di utilizzo.

Il test

Ospitati presso la sede di Sedall Pneumatici a Cazzago San Martino, i numerosi agricoltori e contoterzisti presenti hanno avuto modo di assistere a un test riguardante nello specifico il risparmio di carburante. Il trattore utilizzato, infatti, montava un sistema ‘visivo’ per confrontare il consumo dopo due passate identiche per tempo e metri percorsi. Unica discriminante, la pressione dei battistrada, che nella prima prova è stata mantenuta a 1,8 bar (adatta cioè a un pneumatico a tecnologia radiale standard), mentre nella seconda lo stesso pneumatico ha lavorato con pressione ridotta a 1 bar. La breve prova non ha lasciato spazio a dubbi interpretativi e il risparmio di carburante è stato quantificato in circa il 20% a vantaggio del pneumatico nella configurazione a pressione ridotta. Anche la comparazione dell’impronta lasciata dal battistrada con le due differenti pressioni ha dimostrato l’effetto di protezione del suolo ottenuto nella configurazione a 1 bar.

Articolo di Emiliano Raccagni