La passione sulle colline di Montalcino

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Lo scenario è di quelli che non si dimenticano: i dolci declivi delle colline di Montalcino. E’ qui che dal 1998 opera l’azienda vitivinicola Cordella, condotta dalla giovane Maddalena e sorta a seguito della cessione da parte del padre Orlando della ben più grande azienda di famiglia. Sino al 2006 le uve prodotte venivano vendute a terzi produttori, poi la decisione di realizzare il vino direttamente all’interno dell’azienda. Nove ettari coltivati con amore e passione. “La nostra azienda bio si dedica alla produzione di brunello e rosso di Montalcino e dello speciale rosè  bio, realizzato con uve di brunello,- esordisce Maddalena – oltre che di vari concorsi Ismea, siamo stati vincitori anche del Psr grazie al quale abbiamo costruito la nuovissima cantina interrata, sfruttando le migliori tecnologie esistenti ed utilizzando lieviti autoctoni”. Naturalmente il cuore dell’azienda è rappresentato proprio dalla cantina: 600 metri quadrati, in cui i vini vengono affinati nelle botti di 25 hl di Slavonia ed Alier legno, realizzati rispettando l’ambiente ed il risparmio idrico ed energetico, tanto da ottenere la certificazione ambientale Iso 14000 da Tuv Austria. I vini affinano nel deposito, a temperatura controllata, per un minimo di otto mesi per il Brunello di Montalcino Docg e per un minimo di quattro mesi per il Rosso di Montalcino Doc.

Un impegno quotidiano che riserva tante soddisfazioni ma, naturalmente, non è tutto rose e fiori, soprattutto quando si parla di giovani imprenditori agricoli. “Difficoltà ce ne saranno sempre, lavorare con passione e puntare alla qualità dei prodotti  è il nostro obiettivo, – prosegue la giovane imprenditrice – ad esempio, dall’anno prossimo commercializzeremo anche i cereali farro biologico con la nostra etichetta per sottolineare ancora una volta l’eleganza e la genuinità delle nostre produzioni nella favolosa terra toscana”.

Il contesto generale non è dei migliori ma sono gli imprenditori coloro che devono crederci per primi. “L’Italia ha un grande potenziale in termini di bellezza e patrimonio enogastronomico,  servono solo imprenditori che amino il loro lavoro ed esportino il nostro eccezionale ed invidiato Made in Italy, – osserva Maddalena – io sono sempre ottimista anche se, purtroppo, la crisi economica è persistente. Bisogna partire da ciò che si ha e valorizzarlo, poi dare spazio alla natura. Abbiamo una ricchezza immensa, partiamo con lo snellire la burocrazia senza per questo tralasciare i controlli: lavoriamo onestamente, un prodotto onesto è certamente salutare”.

Articolo di Antonio Longo