La PAC secondo Confai

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Proposta di Confai sul capping della PAC 2013. Detrarre dai costi di manodopera anche i controterzisti.
La soglia prevista nell’assegnazione dei contributi della PAC 2013 diretti alle imprese agricole è fissata nella misura massima di 300mila euro. Sandro Cappellini, coordinatore nazionale di Confai, facendo riferimento al capping, commenta in questo modo: “Dimenticarsi delle imprese di meccanizzazione agricola nelle modifiche da apportare alla proposta di riforma della Pac post 2013 potrebbe essere un autogol pesante per il mondo agricolo. Nell’attuale proposta del commissario Ue all’Agricoltura, Dacian Cioloş, è previsto che nel determinare gli aiuti da erogare sul primo pilastro vengano tenuti in considerazione i costi del lavoro. Ebbene, nell’interesse degli agricoltori, Confai auspica che questa decurtazione tenga conto non solo del costo dei dipendenti delle aziende agricole, ma che possano essere decurtati anche i corrispettivi pagati dalle aziende che hanno fatto ricorso ai servizi delle imprese di meccanizzazione agricola”.
Confai ha calcolato che i servizi di terziarizzazione in agricoltura, fra operazioni di raccolta, trinciatura, aratura, semina, superano gli 1,5 miliardi di euro annui e, secondo Cappellini, poter detrarre questi costi, innalzando, ad esempio, da 300mila a 500mila il tetto massimo oltre il quale far scattare i tagli, renderebbe meno pesante l’impatto della PAC.
Il Presidente di Confai, Leonardo Bolis, è d’accordo sul fatto che le norme della PAC siano, in buona parte da rivedere, soprattutto alla luce delle posizioni assunte dal Parlamento e dalla Corte dei Conti europee, che le bocciano in maniera piuttosto radicale. Arlando, poi dell’Italia Bolis, sostiene che sia giunto il momento di “di stringere le fila per sottoscrivere un unico documento di proposta, condiviso da tutti i sindacati e le rappresentanze del mondo agricolo”.