La meccanizzazione sostenibile nel mais

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La presentazione del progetto COMBI MAIS, un progetto con il Patrocinio di EXPO e portato avanti da una cordata di partner di eccellenza del settore agricolo internazionale, ha puntato i riflettori sulla meccanizzazione sostenibile del mais. Il COMBI MAIS, grazie all’impiego delle tecnologie piu’ innovative presenti sul mercato, mette in campo soluzioni integrate per “Produrre di piu’, a meno”, ovvero per un impiego più efficiente degli input di coltivazione, che garantiscano rese straordinarie (l’obiettivo è 20t/ha), pur contenendo i costi di produzione.

Kuhn, che si sta occupando di tutte le soluzioni per la lavorazione del terreno e della semina in diverse modalità (dal convenzionale, alla minima lavorazione, fino allo strip till e alla semina su sodo), propone “soluzioni per un’agricoltura sostenibile e produttiva, mettendo in campo studiate ad hoc per rispondere alle esigenze dei campi di sperimentazione”, dice Paolo Cera, responsabile Kuhn. Accomunate dai principi di precision farming, ad operare nei campi di mais dell’azienda di Mario Vigo, ideatore del progetto, troviamo STRIGER, MAXIMA 2 e CULTIMER.

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Striger, nella foto sopra, è un coltivatore all’avanguardia nell’ambito delle tecniche di coltivazione semplificate, che consente di lavorare il terrreno con netto anticipo rispetto alla semina. L’impiego dello Striger, infatti, consente di lavorare il terreno a strisce o “Strip –till”, gia’ prima dell’inverno o all’inizio della primavera, lasciando al terreno la possibilitĂ  di scaldarsi prima della semina. Ciò garantisce uno sviluppo ottimale delle colture primaverili nel pieno rispetto dell’ambiente e del terreno. Inoltre, l’azione dei dischi ondulati dello Striger favorisce la circolazione dell’aria, accelerando il riscaldamento della linea di semina. A ciò si aggiungono il mantenimento dell’umiditĂ  e la conservazione dei canali d’infiltrazione dell’acqua piovana tra le file, con conseguente limitazione dell’erosione del suolo; il dissodamento in profonditĂ  che non permette la creazione della suola di lavorazione; la conservazione della materia organica in superficie e la limitazione della crescita di infestanti tra le file, tutti fattori che determinano un risparmio in termini di tempo e di carburante.

Maxima 2 (qui sotto) è una seminatrice che ottimizza la tecnica di lavorazione Strip-Till effettuata con lo Striger, grazie alla sua struttura che abbina una caduta alta del seme alla presenza di doppi dischi di chiusura che avvicinano la terra fine al solco. Il cantiere Striger + Maxima 2 è ideale per le semine primaverili e offre i migliori risultati in situazioni di scarsità idrica e dove la terra fine sia disponibile in scarsa quantità.

MAXIMA 2_6F telescop_N12

Da ultimo, il Cultimer consente di lavorare le stoppie, miscelando il residuo colturale al terreno, controllare le infestanti, o, se necessario, operare a elevate profondità. La sua struttura ad ancore determina un’adeguata miscelazione del residuo colturale nel suolo, che favorisce la decomposizione. Grazie all’azione del rullo posteriore T-ring, che esercita un’azione aggressiva sulle paglie, anche la decomposizione per le paglie più fibrose è garantita. Il rullo permette inoltre di controllare la profondità di lavoro, di compattare il miscuglio appena formato e di compiere la lavorazione di finitura in vista di una successiva semina.

Articolo di Lucia Casanova