La gastronomia come veicolo del valore agricolo

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Non esiste buona cucina senza buona terra e non esiste buona terra senza agricoltura. Nel palinsesto di CiainExpo la cultura del cibo inteso come atto agricolo e manifestazione culturale occupa un posto di primo piano. Se al Biodiversity Park i visitatori avranno l’occasione di degustare e acquistare i prodotti bio delle aziende associate Cia, se il progetto Agricatering dell’Associazione Donne in Campo di Cia ha vinto il Concorso sull’imprenditoria femminile We Women for Expo, se l’integrazione di filiera porta sempre di più le aziende agricole di Cia, soprattutto quelle condotte da giovani e donne, a farsi anche trasformatrici e distributrici dei prodotti i visitatori di Expo 2015 avranno un’ulteriore occasione per gustare il buono della campagna e testare l’abilità degli associati Cia che operano negli agriturismo. Cia fa nascere proprio per Expo 2015 gli “Agrichef”. E’ un idea di cooperazione tra aziende agricole a tutto vantaggio del consumatore. Produrre un’alleanza tra chi consuma e chi produce fondata su comuni valori sta alla base anche del progetto sula tutela della biodiversità e la diffusone dei prodotti biologici di CiainExpo.

Gli Agrichef saranno quei titolari di agriturismo lombardi, presenti nel raggio di 50 chilometri dall’Expo, che da giugno a ottobre ospiteranno agriturismo che arrivano da altre regioni anch’essi  premiati col il titolo di Agrichef. In sostanza gli agriturismo lombardi organizzeranno le “cene della terra” con i menù che vengono preparati dai cuochi e dalle cuoche degli agriturusmo ospiti i quali porteranno i prodotti della loro terra e prepareranno i piatti della loro tradizione. Un’occasione unica per degustare la vera cucina tradizionale italiana nelle suo molteplici declinazioni territoriali a prezzi ipercompetitivi (le cene saranno proposte a 30 euro compresi i vini) , ma anche una proficua sinergia tra gli agriturismo italiani.

Al termine di ogni week end tanto l’agriturismo ospitante quanto quelli ospitati saranno ricevuti da Cia in Expo e i cuochi e le cuoche saranno insigniti della qualifica di Agrichef.

Così non sarà strano mangiarsi un coniglio in porchetta o una sagna o un maccherone al ferretto a Milano, ma si avrà contezza che l’atto alimentare nel nostro paese è prima di tutto un atto agricolo, identitario e culturale. La difesa della biodiversità passa necessariamente anche dalla valorizzazione delle colture di territorio e dalle identità gastronomiche. In una parola passa dagli Agrichef.