Il blocco francese

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Dall’ulivo alla vite, ma anche fico, albicocco, mandorlo, pesco, agrumi, ciliegio, gelso e numerose piante ornamentali per un totale di 102 specie vegetali non potranno piu’ essere esportate dalla Puglia in Francia per effetto del Decreto del Ministero dell’Agricoltura francese che è già stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti della pubblicazione in Francia del Decreto del 2 aprile 2015 concernente la prevenzione dell’introduzione di Xylella fastidiosa (Well e Raju). Con la pubblicazione del provvedimento a lotta contro la Xylella fastidiosa diventa obbligatoria ovunque e in modo permanente su tutto il territorio nazionale francese e viene vietata l’importazione., salvo deroghe, di piante specificate da paesi terzi dove la patologia è presente o la cui assenza non è garantita ma anche – denuncia la Coldiretti – l’introduzione di piante specificate originarie di zone delimitate o spedite all’interno dell’UE dove la Xylella fastidiosa è presente come il Salento. Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un duro colpo all’economia ma soprattutto un pesante danno di immagine che rischia di alimentare una pericolosa e ingiustificata reazione a catena da parte di altri Paesi. Pesanti sono infatti le ripercussioni a carico del comparto delle piante ornamentali che – precisa Coldiretti – in Puglia ha raggiunto i 185 milioni di euro di valore, con un incidenza dell’11,4 percento del valore della produzione regionale su quella nazionale. Stupisce la decisione di intervenire brutalmente con un provvedimento nazionale su una materia di competenza comunitaria da parte di un Paese come la Francia che – sottolinea la Coldiretti – è un partner storico dell’Italia, con la quale ha partecipato alla nascita dell’Unione Europea. I tempi, i modi e i contenuti del provvedimento appaiono sproporzionati ed irrispettosi e per questo del tutto inaccettabili, ma vale la pena anche ricordare – precisa la Coldiretti – che l’Italia è vittima della mancanza di controlli alle frontiere dell’Unione europea da dove è arrivata la malattia. La Coldiretti chiede che il necessario ed immediato intervento nei confronti delle Autorità francesi e comunitarie sia accompagnato a livello nazionale,  alla luce dei danni diretti ed indiretti che gravano sugli agricoltori, da un impegno di tutto il Parlamento affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale con il quale sarebbero immediatamente innescate urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola ai sensi del D. Lgs. 102/2004 e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per n. 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai pugliesi.