I prodigi “invisibili” della meccanica agricola

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E’ una fitta rete invisibile quella che ormai governa l’agricoltura. L’elettronica applicata ai trattori, alle macchine operatrici e alle attrezzature sta rivoluzionando le lavorazioni agricole, la gestione delle macchine, il rapporto tra l’operatore e il mezzo meccanico. L’industria della meccanica agricola ha sposato quello dell’elettronica avanzata per fare del campo coltivato un “laboratorio perfetto”. Questo il tema che viene alla ribalta con la “AEF Plugfest”, l’evento dedicato alle tecnologie ISOBUS e all’agricoltura di precisione, che si è svolto a Bologna e che mette a confronto le maggiori aziende e i migliori specialisti nel settore a livello mondiale. Promosso dalla Agricultural Industry Electronics Foundation AEF, e organizzato in collaborazione con la Federazione dei costruttori italiani di macchine agricole FederUnacoma, l’AEF Plugfest di Bologna si è chiuso  dopo tre giorni di incontri tecnici e prove sul campo. I test e le sessioni tecniche tra gli esperti sono finalizzati a perfezionare la tecnologia ISOBUS, vale a dire quel protocollo informatico che consente la gestione ottimale del rapporto fra la trattrice e le attrezzature, e permette il controllo scientifico di ogni operazione colturale. Suddivisi in undici gruppi di lavoro, i tecnici possono verificare l’evoluzione dei sistemi di mappatura dei terreni agricoli tramite satellite e di trasmissione delle informazioni alla trattrici e all’attrezzatura, ma soprattutto testare le nuove frontiere dell’elettronica applicata. Tecnologie come quella “TIM” (Tractor-Implement Management) permettono oggi all’attrezzo agricolo non soltanto di segnalare all’operatore eventuali anomalie e imperfezioni nelle fasi di lavoro, ma di intervenire sulla trattrice con comandi diretti determinandone i movimenti e la velocità di lavoro; mentre sistemi “wireless” possono mettere in comunicazione più macchine che operano contemporaneamente sul campo, per gestirne gli spostamenti in modo ottimale e per armonizzare il lavoro di una macchina-guida con quello di macchine complementari in grado di operare anche senza guidatore. Inoltre, connessioni tra le macchine agricole e il computer di casa o lo smartphone rendono possibile la gestione a distanza delle operazioni colturali, mentre sistemi Internet evoluti (Internet of things) combinano in modo intelligente le informazioni raccolte dalle macchine con quelle prodotte dalle reti di sensori collocati sul campo. “Lo scopo istituzionale dell’AEF – ha spiegato nel corso della conferenza Marcello Mongiardo, vicepresidente di AEF e direttore del “System Architecture Tractor application” di CNH Industrial – è quello di rendere perfettamente compatibili i sistemi prodotti dalle aziende informatiche e quelli realizzati e installati direttamente dalle industrie della meccanica agricola, e di consentire un’interazione perfetta tra gli apparati prodotti dai diversi marchi”. “Questo rappresenta non soltanto un’esperienza di grande interesse dal punto di vista tecnico – ha aggiunto Mongiardo – ma una strategia che consente un notevole ampliamento del mercato e una rapida diffusione di queste nuove tecnologie”. “Il Plugfest è un evento di alto contenuto tecnico – ha spiegato in conferenza Alessio Bolognesi, Responsabile organizzativo di PlugFest Bologna e responsabile del Servizio Tecnico Elettronica di FederUnacoma – che ha visto negli ultimi anni una crescita consistente di adesioni e che ha portato in questa edizione bolognese oltre 200 specialisti da ogni parte del mondo”. “Gli incontri del Plugfest si tengono due volte l’anno, rispettivamente una in Europa ed una negli Stati Uniti – ha aggiunto Bolognesi – e ciò riflette quello che, in questo momento, è il know-how specifico in materia, visto che sono proprio il continente europeo (con Germania, Olanda, Francia, Austria e Italia fra i Paesi più attivi) e il Nordamerica le aree leader nel mondo per questo tipo di tecnologie”.