Futura PAC: lavori in corso

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A fine novembre la Commissione europea ha adottato una comunicazione su “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, che delinea alcune idee sulla direzione da dare alla politica comune dell’UE nel futuro prossimo. Oggi la PAC deve guidare l’Europa nella transizione verso un’agricoltura più sostenibile, deve favorire la resilienza del settore nei periodi di crisi e sostenere il reddito degli agricoltori e la competitività delle Aziende. Essa deve accogliere pienamente le innovazioni digitali che rendono più semplice il lavoro quotidiano degli agricoltori, ridurre la burocrazia e cercare di favorire un ricambio generazionale quanto mai necessario. Deve infine rafforzare le zone rurali dell’Europa, che sono il cuore delle tradizioni europee e del modello delle aziende familiari. In questa comunicazione fluiscono dunque una prima serie di orientamenti – e solo orientamenti, senza proposte legislative concrete che arriveranno nel 2018 – per perseguire gli obiettivi e rispondere alle sfide emergenti, con un approccio meno prescrittivo e una maggiore sussidiarietà a livello degli Stati membri, al fine di rendere la PAC più vicina a coloro che la attuano sul campo.

Ciò che preme sottolineare è che tale comunicazione va intesa come un „work in progress”: essa non è esaustiva, indica le sfide e le opportunità per il futuro, formula orientamenti e indica ulteriori vie da esplorare.  Non vi sono in essa proposte definitive, cosa che non potrebbe essere, visto che non si conosce ancora il prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP).  Sarà necessario discutere e lavorare di più nei prossimi mesi per far progredire le indicazioni della comunicazione e affinarne i concetti. Nello stesso modo in cui la comunicazione delinea un approccio meno prescrittivo e una maggiore sussidiarietà, la Commissione vuole proseguire il dibattito sugli aspetti pratici con un ampio gruppo di portatori di interessi e di co-legislatori.

Detto questo, è possibile affermare che alcuni elementi della futura PAC sono già contenuti in nuce tra le righe di questa comunicazione. Il filo rosso che si intende seguire è chiaramente permettere agli Stati membri di assumersi maggiori responsabilità nella scelta di come e dove investire i propri fondi PAC, al fine di raggiungere gli ambiziosi obiettivi comuni in materia di ambiente, cambiamenti climatici e sostenibilità. Si vuole abbandonare l’idea perseguita fino ad ora dell’  “unica soluzione per tutti” e dare la possibilità di perseguire vie più adatte a ciascuno. Norme più semplici e un approccio più flessibile, una maggiore importanza ai risultati e non alla “conformità” alle regole garantiranno che la politica agricola comune porti a risultati concreti nel sostenere gli agricoltori e guidi lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura dell’UE.

Dunque:

  • la futura PAC darà più libertà di azione e decisione agli Stati membri. Essa indicherà obiettivi comuni e una serie di misure per conseguirli. Da questa serie comune di misure, gli Stati membri, a livello nazionale o regionale, potranno scegliere una propria serie di opzioni preferite per conseguire gli obiettivi fissati a livello dell’UE; gli Stati membri valuteranno le reali esigenze sul campo e le inseriranno in un piano strategico per la PAC approvato a livello di UE;
  • anche per le misure ambientali la PAC definirà degli obiettivi comuni, ma saranno gli Stati membri a determinare il dettaglio di tali pratiche, in linea con la necessità di soddisfare gli obiettivi a livello dell’UE, ma anche tenendo conto delle specificità nazionali, regionali e locali. Il sistema si baserà sui punti di forza attualmente osservati nella PAC, ma comporterà un numero inferiore di norme meno complesse della legislazione dell’UE;
  • la PAC porrà molta attenzione sulla possibilità di liberare il potenziale di ricerca, innovazione, formazione e sul ricorso alla consulenza per migliorare le cure per l’ambiente e il clima, anche attraverso una maggiore efficienza nell’uso delle risorse.

Questa Comunicazione di fine novembre rappresenta un passo significativo nell’attuazione della PAC. Nel rispetto dell’impegno per la sussidiarietà e una minore complessità, il controllo da parte della Commissione dei piani nazionali/regionali garantirà che le scelte fatte non siano palesemente sbagliate o inadeguate a soddisfare gli obiettivi di rendimento e i requisiti fondamentali dell’UE. La Commissione valuterà e approverà i piani strategici nazionali/regionali al fine di migliorare al massimo il contributo della PAC verso le priorità e gli obiettivi dell’UE e il conseguimento, da parte degli Stati membri, degli obiettivi in materia di clima e di energia. Ciò è importante per garantire il mantenimento di un approccio comune per la realizzazione degli obiettivi in materia di ambiente e clima in tutti gli Stati membri.

 

Il piano di lavori verso proposte legislative per la futura PAC. Proposte legislative sulle modalità concrete per raggiungere gli obiettivi delineati nella comunicazione sono previste per maggio/giugno 2018. (Fonte: EC)