Fame di liquidità per la ripresa

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La stretta creditizia e lo sblocco del credito alle aziende agricole continuano a rappresentare uno dei temi di maggiore criticità per tutti i settori d’impresa. L’agricoltura non fa certo eccezione, nonostante Coldiretti segnali per il 2013 una seppur lieve ripresa, attestatasi intorno allo 0,3%. I dettagli, però, dimostrano come quello dei finanziamenti rimanga un nodo critico e cruciale e i numeri non mentono. Secondo un rapporto di Ismea, tra il 2012 e lo scorso anno la stretta creditizia ha messo in difficoltà centinaia di aziende agricole, soprattutto al sud. Nel primo trimestre 2013, ad esempio, i finanziamenti erogati dalle banche hanno raggiunto 479 milioni di euro, calando di quasi quattro punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Altro dato non certo positivo, nel terzo trimestre 2013, con un calo delle erogazioni di oltre il 20% su base annua, con particolare sofferenza nelle Isole e nel Nordovest. Non sono quindi mancati gli appelli al nuovo Ministro Martina, giunti praticamente da tutte le organizzazioni di rappresentanza, perché si cerchi di porre rimedio alla situazione.

Accordo per gli Agribond

Appelli arrivati praticamente in contemporanea all’ultima edizione di Fieragricola, che è stata occasione per presentare un accordo tra Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Unicredit per l’emissione di un miliardo di euro in “agribond” con un tasso compreso tra il 2,5 e il 3,5%. I nuovi finanziamenti, della durata di 6 anni, saranno destinati al sostegno degli investimenti di medio periodo delle imprese agricole italiane. Il plafond originario potrà essere ampliato con l’intervento delle singole Regioni che, in una logica di ottimizzazione delle risorse a loro disposizione, potrebbero destinare a SGFA fondi aggiuntivi con l’obiettivo di sostenere le aziende agricole insistenti nei propri territori (riduzione dei tassi, riduzione dei costi della garanzia maggiore inclusività di rating). Il protocollo copre un arco temporale di due anni e si avvale del Fondo di garanzia per l’Agroalimentare (Sgfa) dell’Ismea che fa capo al ministero dell’Agricoltura e una prima tranche di 600 milioni è stata resa da subito disponibile. Tecnicamente le linee di credito sono ripartite per grandi macro aree regionali, con una suddivisione pressoché equilibrata tra Nord e Centro-Sud

Nuovo bando in Lombardia

Parallelamente, anche le Regioni si muovono per cercare intese in grado di liberare liquidità al mondo agricolo del proprio territorio. Caso recente quello della Lombardia, che ha annunciato la riattivazione della Misura del “credito di funzionamento”, uno strumento di sostegno che prevede il concorso nel pagamento degli interessi sulle operazioni di credito effettuate dalle banche, mettendo a disposizione un primo plafond di circa 3,5 milioni di euro. L’aiuto è riservato alle imprese agricole con sede operativa nel territorio lombardo, con priorità di accesso per quelle operanti nei territori interessati dal sisma del 20 e del 29 maggio 2012. Sono autorizzate a operare le banche aderenti al regolamento predisposto da Finlombarda, a cui è stata affidata la gestione del fondo. Le domande di finanziamento potranno essere presentate dal 17 marzo 2014 fino ad esaurimento della disponibilità finanziaria. L’impresa può rivolgersi a uno degli istituti di credito convenzionati con Finlombarda. Chi può farlo? Il finanziamento è destinato a sostenere il fabbisogno per il funzionamento aziendale, con un importo ammissibile a contributo tra i 20 e i 100mila euro. La durata del finanziamento è compresa tra 24 e 60 mesi, comprensiva dell’eventuale periodo di preammortamento della durata massima di 12 mesi. Il contributo è determinato sull’importo del finanziamento ammesso all’agevolazione ed è pari all’abbattimento del 2% del tasso di interesse applicato dalla banca al prestito erogato e comunque non superiore al tasso stesso applicato all’operazione. Il finanziamento viene erogato direttamente da Finlombarda all’impresa avente diritto.

Articolo di Emiliano Raccagni