Dall’Europa via libera al “pacchetto omnibus” sulla PAC

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Una serie di misure che renderanno più semplice la vita degli agricoltori”. Così il commissario UE all’agricoltura Phil Hogan commenta il via libera alle modifiche alla politica agricola comune originariamente contenute nel pacchetto ‘omnibus’ presentato dalla Commissione nell’autunno 2016.

L’ Europarlamento in seduta plenaria e successivamente il Consiglio europeo hanno infatti approvato l’attesa e discussa riforma di metà percorso della Pac. In questo modo le nuove regole su aiuti verdi, gestione del rischio in agricoltura e organizzazioni dei produttori agricoli potranno entrare in vigore dal 1 gennaio 2018. Le nuove regole della Pac, nelle intenzioni del legislatore europeo, rendono più facile l’applicazione per amministrazioni nazionali e aziende del cosiddetto ‘greening’, il pagamento verde obbligatorio che vincola il 30% del sostegno al reddito degli agricoltori. Il testo approvato contiene inioltre una serie di misure disegnate al fine di riaffermare il principio teso a destinare gli aiuti Pac alle imprese agricole in difficoltà, facilitare l’accesso delle aziende agli strumenti per proteggersi dal rischio climatico e dalla volatilità del reddito, garantire più flessibilità agli aiuti per i giovani agricoltori, migliorare la capacità e i tempi di reazione delle istituzioni europee e nazionali in caso di crisi, rafforzare la posizione contrattuale dei produttori organizzati nella filiera agro-alimentare.

La Commissione europea, si legge in una nota ufficiale “ha già individuato una serie di miglioramenti degli aiuti ‘verdi’ Pac, alcuni dei quali saranno attuati a partire dal primo gennaio 2018 grazie al regolamento omnibus. Nella sua comunicazione sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura la Commissione propone di riformare l’architettura verde della Pac per renderla più efficace nei suoi obiettivi ambientali. Le proposte legislative pertinenti saranno presentate nel 2018”.

Tendenzialmente positive le reazioni da parte del mondo agricolo, a partire dal Ministro Maurizio Martina: “L’adozione del pacchetto omnibus –dice-  è un’ottima notizia. C’è molto dell’iniziativa italiana in questa riforma, grazie alla quale abbiamo ottenuto avanzamenti importanti che correggono una politica agricola comune troppo burocratica.  Dal primo gennaio 2018 ci saranno infatti più semplificazioni e progressi importanti per l’agricoltura italiana. C’è più spazio per il sostegno ai giovani agricoltori, un taglio concreto di vincoli burocratici e un’attenzione maggiore alla questione cruciale della gestione del rischio, che vede un miglioramento degli strumenti a disposizione“.

Le norme approvate dall’Europarlamento recepiscono le critiche arrivate da più parti al greening, come quelle pubblicate oggi dalla Corte dei Conti europea, nel senso che semplificano senza perdere la sostanza dei benefici ambientali dei pagamenti verdi – commenta il vicepresidente del Parlamento europeo Paolo De Castro, relatore del testo – e indicano la strada per la Pac dopo il 2020. Le misure approvate oggi saranno infatti il punto di partenza imprescindibile per tutti gli attori coinvolti nel dibattito sulla politica agricola di domani, che si svilupperà a partire dalla Comunicazione sulla Pac post 2020“.

Per il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo “E’ stato scongiurato il rischio di un rinvio che avrebbe fatto perdere agli agricoltori italiani l’opportunità di applicare le nuove regole. L’accordo prevede importanti novità per la gestione del rischio. Partendo dalla proposta della Commissione di abbassare la soglia di indennizzo contemplata per il nuovo meccanismo di stabilizzazione dei redditi settoriale, la si estende anche alle assicurazioni, portando così al 20% la perdita di prodotto necessaria per l’attivazione, innalzando dal 65 al 70% l’intensità del contributo pubblico, introducendo la possibilità di utilizzare indici economici per la misurazione delle perdite”. Secondo Coldiretti, le novità riguardano anche le regole del mercato introducendo nuovi elementi per rafforzare e riequilibrare la posizione contrattuale degli agricoltori nella filiera e per aumentare la tempestività degli interventi pubblici in caso di crisi di mercato. Per le regole del greening si introducono elementi di semplificazione rivedendo l’applicazione della diversificazione e delle Aree di interesse ecologico adattandole maggiormente alle esigenze delle aziende agricole senza comprometterne la funzione ambientale. In particolare si introducono novità per le colture a riso e viene valorizzato il ruolo ambientale delle colture azotofissatrici che apportano benefici ambientali. Resta infine centrale la figura dell’agricoltore attivo quale beneficiario degli interventi della Politica Agricola Comune.

Emiliano Raccagni