Dal seme al piatto

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Dalla semplice produzione di materie prime e dalla trasformazione dei prodotti aziendali alla loro commercializzazione nel mercato italiano e internazionale, fino all’apertura di un ristorante a Milano. Ecco la storia dell’azienda agricola Favella.

Nel cuore della Piana di Sibari, a Cantinella di Corigliano Calabro (CS), da oltre 80 anni è attiva un’impresa agricola esemplare, circondata dalla macchia mediterranea e affacciata sul mar Ionio. Quando nacque, nel 1932, la Favella Spa era una tipica azienda pastorale, che nel dopoguerra decise di affiancare alla cultura dell’allevamento quella della produzione agro-alimentare. In pochi anni l’impresa, assumendo la connotazione di moderna azienda zootecnica, si amplia e si perfeziona, tanto da essere premiata nel 1970 con la medaglia d’oro del Ministero dell’Agricoltura per la superiorità dell’allevamento di bovini da latte. Da allora ha continuato a crescere: dall’allevamento vaccino è passata a quello bufalino e oggi, sotto la direzione di Luigi Rizzo e del fratello amministratore Nicola Rizzo, alleva oltre mille bufale e vanta una superficie aziendale di circa 430 ha, così suddivisi: 75 investiti a risaie (varietà Arborio e Karnak), 18 coltivati a uliveto (varietà da olio); 72 ad agrumeti (di cui 66 ha a clementine e 6 ha ad arance); circa 230 utilizzati per produrre foraggi per l’alimentazione delle bufale (fieno di erba medica, trinciato di mais, triticale, ecc.); due serre fotovoltaiche da 1,50 ha.

Tre marchi per la commercializzazione

A dirigere la Favella Spa è la famiglia Rizzo, che attualmente gestisce diverse società e newco, tutte facenti capo all’azienda agricola, la quale, tra fissi e stagionali, dà lavoro a circa 50 dipendenti. I 700.000 litri di latte prodotti annualmente vengono trasformati nel caseificio aziendale in mozzarelle, treccine, treccioni, bocconcini, bastoncini di mozzarella, caciocavalli, scamorze, ricotte, formaggi erborinati, yogurt, gelati al latte di bufala e pizze surgelate, e vengono commercializzati con il marchio ‘Bufavella’. Non manca una linea di cosmesi al latte di bufala, al goji, alla moringa e al limone, distribuita con il marchio ‘+B’, e, a chiusura della linea bufalina, viene venduta anche la carne di bufalo in pezzi anatomici sottovuoto o sotto forma di wurstel e hamburger surgelati. Un altro ramo dell’impresa si occupa di produrre e commercializzare, tramite il marchio ‘Torre Saracena’, verdure sottolio, creme di verdure, sughi al pomodoro, olio al limone, pasta, riso, marmellate, confetture, bastoncini d’arancio canditi e quarti di clementine candite ricoperte di cioccolato.

Un brand per i prodotti nati ‘dal sole’

A completare la gamma il marchio ‘Oh Sole’, utilizzato per i prodotti coltivati sotto le serre aziendali, dotate di coperture fotovoltaiche: funghi ed erbe aromatiche (anice, aneto, coriandolo, timo, origano, salvia, rosmarino, alloro, finocchio selvatico, lavanda, mirto, menta, prezzemolo, basilico, peperoncino) oltre a piante e frutti (stevia rebaudiana, lycium barbarum, moringa oleifera, fragoline di bosco, lamponi, more, tayberry, boysenberry, ribes, uva spina). Tutti i prodotti vengono venduti sia direttamente al consumatore finale, tramite il punto vendita adiacente al caseificio, sia a grossisti e distributori italiani ed esteri (Germania, Inghilterra, Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Nuova Zelanda, USA, Australia, Giappone, Belgio, Danimarca). L’azienda, inoltre, si è affidata a esperti del commercio elettronico per distribuire i suoi prodotti su un proprio sito, che cura la vendita on-line e la logistica garantendo ordini semplici e rapide consegne.

Articolo di Laura Turrini